Le aziende devono farla finita con il ricorso sistematico e ad oltranza degli stagisti: per questo motivo è stata approvata una norma, si tratta dell’articolo 11 contenuto nel D.L. 13 agosto 2011, n. 138, convertito nella Legge 148/2011, attraverso la quale è stato stabilito che gli stage extra-curriculari (al di fuori della scuola o dell’università) non solo non potranno durare più di 6 mesi (proroghe incluse) ma dovranno essere fatti esclusivamente da neo diplomati e neo laureati da non più di 12 mesi, rimandando alle Regioni il compito di legiferare in merito ai tirocini promossi per favorire l’inserimento o il reinserimento di inoccupati e disoccupati.
Per fare il punto della situazione, ma anche per dare consigli a neo-diplomati e laureati, l’Isfol ha appena pubblicato la nuova edizione del Manuale dello stage in Europa: il testo è disponibile online su www.isfol.it e http://orientaonline.isfol.it e rappresenta uno strumento che offre tutte le informazioni utili per sapere quando come e dove fare uno stage in Europa rendendolo un vero e proprio investimento per il futuro.
Si tratta di un testo estremamente attuale: secondo gli esperti dell’Infol, infatti, “con il transito della crisi economica mondiale” è diventato “necessario ridurre i tempi, avvantaggiarsi e prepararsi rapidamente al mercato del lavoro facendo uno stage durante il proprio percorso di studi magari alternandolo con brevi periodi di lavoro o di tirocinio estivo”.
Dall’Isfol sono poi piovute non poche critiche ad un sistema, quello che regola le esperienze di lavoro degli studenti al termine del loro percorso di studi, sicuramente ancora migliorabile: “mancano ancora regole per quanto riguarda sia l’attuale non obbligatorietà di un contributo anche sottoforma di rimborso spese, sia una più dettagliata indicazione degli elementi che deve contenere il progetto formativo, in particolare per quanto riguarda gli obiettivi e le modalità di svolgimento del tirocinio”.
Si tratta di un testo estremamente attuale: secondo gli esperti dell’Infol, infatti, “con il transito della crisi economica mondiale” è diventato “necessario ridurre i tempi, avvantaggiarsi e prepararsi rapidamente al mercato del lavoro facendo uno stage durante il proprio percorso di studi magari alternandolo con brevi periodi di lavoro o di tirocinio estivo”.
Dall’Isfol sono poi piovute non poche critiche ad un sistema, quello che regola le esperienze di lavoro degli studenti al termine del loro percorso di studi, sicuramente ancora migliorabile: “mancano ancora regole per quanto riguarda sia l’attuale non obbligatorietà di un contributo anche sottoforma di rimborso spese, sia una più dettagliata indicazione degli elementi che deve contenere il progetto formativo, in particolare per quanto riguarda gli obiettivi e le modalità di svolgimento del tirocinio”.