Quando la scienza, con le sue scoperte particolari, mette a repentaglio la salute psichica di docenti e genitori. L’ultima riguarda l’uva passa.
Ebbene basterebbe un chicco d’uva passa e una tazza per svelare il futuro scolastico del bambino.
Invitiamo tuttavia, dopo aver letto questa singolare notizia, di non svuotare i supermercati, assaltando e trafugando tutti i barattoli di uvetta. Nulla di strano infatti che la più stravagante scoperta scientifica si possa rivelare una bufala, che non è l’ovino dispensatore di mozzarella, ma la meno commestibile panzana. Tant’è.
A mettere a punto il metodo “uvetta e tazza” sono stati i ricercatori (soldi buttati?) della scuola di medicina di Warwick, in Inghilterra, che hanno pubblicato il loro studio Journal of Pediatrics.
LA TECNICA DELLA SCUOLA E’ SOGGETTO ACCREDITATO DAL MIUR PER LA FORMAZIONE DEL PERSONALE DELLA SCUOLA E ORGANIZZA CORSI IN CUI È POSSIBILE SPENDERE IL BONUS.
{loadposition bonus}
La prova consiste nel resistere alla tentazione di mangiare l’acino che, davanti agli occhi del piccolo, viene nascosto sotto la tazza. Chi resiste alla tentazione di mangiarla per 60 secondi, è destinato ad una brillante carriera scolastica. Il test è stato sperimentato su 558 bambini. Dopo aver nascosto l’uva sotto una tazza opaca gli studiosi hanno chiesto di attendere almeno un minuto prima di mangiarlo, per valutare la capacità di controllo: il 7% ha atteso meno di 10 secondi, il 39 tra gli undici e i 59 secondi e il 24% ha atteso oltre di 60 secondi. Si è notato che i piccoli nati pre-termine erano meno capaci di attendere rispetto a quelli nati a termine.
Tutti i bambini sottoposti al test sono stati, poi, controllati a distanza di tempo, all’età di 8 anni. Le loro competenze riguardo all’attenzione, all’ortografia, alla scrittura, alla matematica sono stati valutati con test standard. I ricercatori hanno quindi osservato che i bambini nati pretermine e quelli che avevano avuto meno controllo nei test a 20 mesi, avevano anche capacità scolastiche più deboli, in confronto ai nati a termine e a quelli che avevano meglio controllato l’impulso nel test dell’uvetta.
Da qui l’appello: genitori di tutto il mondo, docenti di tutte le etnie e religione, provate l’uvetta con la prova dell’uvetta e se vostro figlio o il vostro alunno la mangia subito, mandatelo a zappare, almeno potrà produrre uvetta per i suoi coetanei.
Bocciare uno studente a seguito di gravi insufficienze è lecito, soprattutto dopo che il giovane…
Dal 12 novembre scorso sono aperre le iscrizioni alle Rilevazioni Nazionali degli apprendimenti per l’anno…
La Federazione Gilda Unams, come riporta un comunicato, non ha sottoscritto la preintesa sull’integrazione ai…
Una questione contorta: uno studente dalla brillante carriera scolastica non è stato ammesso alla maturità…
Da qualche giorno è stato dato ufficialmente il via al secondo concorso Pnrr per diventare insegnante…
Riccardo aveva solo otto anni, metà dei quali trascorsi a combattere contro un tumore alla…