“La scuola deve essere una priorità di investimento. L’esempio dei paesi europei ed extraeuropei ci indica che l’investimento nella formazione è la chiave di volta per lo sviluppo. La scuola, inoltre, ha già contribuito tanto. Ha già dato, ora deve ricevere!”
La senatrice, già viceministro nel governo Prodi e componente della commissione Affari costituzionali e della commissione parlamentare per le questioni regionali, così risponde alle possibilità del rilancio dell’istruzione dopo il martirio dei tagli.
Diverso invece il suo parere sull’operato del ministro Profumo e sulla sua presunta continuità con la vecchia amministrazione: “Non condivido il giudizio che ci sia una continuità tra le scelte e l’operato del Ministro Profumo e quelle del governo Berlusconi. Quest’ultimo ha praticato una politica di impoverimento e dequalificazione della scuola pubblica” con la “destrutturazione del sistema dell’istruzione. Non è questa la politica del Ministro Profumo”, benché non ne abbia “condiviso tutte le scelte; ne cito una, come esempio: la proposta relativa alla valorizzazione delle eccellenze degli studenti e delle scuole, che rischia di stravolgere gli obiettivi dell’istruzione pubblica”.
D’accordo la senatrice sulla inadeguatezza degli stipendi degli insegnanti: ”I confronti europei sono sconfortanti: i lavoratori italiani sono tra i peggio remunerati, ad eccezione dei dirigenti. Il divario tra gli stipendi più alti e più bassi è enorme. I quasi 20 anni di berlusconismo hanno prodotto danni devastanti. Ora il recupero non sarà facile.”
La rotta invece si può invertire sul merito del “prestigio sociale della scuola e di chi vi lavora che attualmente è al minimo. La crisi, infatti, ci impone di modificare i criteri e i fondamenti per lo sviluppo sostenibile, alla base del quale devono esserci le competenze e i saperi. Inoltre è esperienza comune il fatto che la qualità della scuola e dei docenti sia di primaria importanza per le persone e le famiglie.”
Importante è, continua la senatrice, “un grande investimento sull’edilizia scolastica, per renderla adeguata in termini di sicurezza, di vivibilità e alle necessarie innovazioni didattiche. I ritardi sono gravissimi: le leggi esistenti non sono applicate e le risorse dedicate sono bloccate. Il drammatico terremoto che ha sconvolto l’Emilia ci segnala, da un lato, la necessità di investire nella sicurezza antisismica e, dall’altro, offre alla mia regione l’opportunità di sperimentare progettazioni e realizzazioni innovative, dal momento che almeno 100 scuole dovranno essere abbattute e completamente ricostruite”.
Una sorta di pezza appiccicata alle malefatte della ex ministra Gelmini, sarebbe invece “quella di innovare le modalità di formazione del personale docente, non collegandole a quelle di reclutamento” , mentre per i concorsi a cattedra, Bsstico pensa che “sia necessario, da subito, coprire tutti i posti vacanti con personale di ruolo, dando attuazione al piano triennale delle assunzioni. In questo quadro il Miur deve definire complessivamente le modalità di reclutamento, che comunque non possono escludere, ai sensi della Costituzione, una forma di selezione concorsuale. I nuovi concorsi, annunciati dal Ministro, in presenza di un numero molto elevato di precari nelle graduatorie ad esaurimento, costituiscono una aggiuntiva modalità di reclutamento, che dovrebbe essere per ora utilizzata solo laddove le graduatorie siano effettivamente esaurite. In molte regioni ciò è realtà già da tempo”
Anche sulla spinosa questione dei docenti del “52 che non hanno visto valere la proroga al 31 agosto 2012 Bastico non ha dubbi :”è una esigenza di giustizia, dal momento che ritengo che nei confronti del personale della scuola sia stata compiuta una discriminazione alla quale è necessario porre fine”, tant’è che ha proposto con Manuela Ghizzoni, presidente della Commissione cultura, un ddl “per superare la discriminazione in relazione alle norme sul pensionamento nei confronti del personale della scuola.
Ora si sta lavorando per inserire la norma nel ddl Damiano relativo agli esodati. È importante sottolineare che il ddl da me presentato al Senato su quota 96 è stato sottoscritto da esponenti di tutti i gruppi parlamentari: un ampio consenso aumenta le probabilità di successo”. Fra l’altro, aggiunge Bastico, il pensionamento di circa 3500 tra docenti e Ata favorirebbe la copertura di altrettanti posti per i precari che “devono essere stabilizzati, coprendo tutti i posti vacanti”
Il progetto è dunque, per la prossima legislatura, di investirei risorse e di puntare: “alla reale valorizzazione delle autonomie scolastiche, alle innovazioni didattiche all’interno delle scuole, diffondendo le migliori: il cambiamento deve essere promosso dall’interno, con la condivisione e il coinvolgimento dei docenti, che tanto hanno fatto anche in questi anni di grande difficoltà. Lavorerei per un patto nazionale tra tutte le istituzioni pubbliche, gli intellettuali, le associazioni, le organizzazioni sociali, le imprese affinché la scuola torni al centro delle politiche e dell’attenzione del paese; affinché, come è accaduto nel passato, torni ad essere promotrice dell’unità, dell’identità e del futuro dell’Italia”.
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