“In Senato, ho chiesto al Governo di intervenire con un prossimo provvedimento normativo per introdurre correttivi ad alcune norme incongruenti, discriminatorie e a rischio di incostituzionalità relative al personale della scuola, che sono contenute nel Dl spending review”.
“La scuola, con questa legge, è chiamata ancora una volta a contribuire tanto alla riduzione della spesa pubblica: altri 15.000 posti saranno sottratti e i docenti e gli Ata precari che li occupano saranno espulsi. E questo avviene dopo che negli ultimi tre anni, a causa della manovra Gelmini-Tremonti del 2008, sono stati tagliati nella scuola 132.000 posti di lavoro. Mi chiedo: a quale altro settore pubblico e’ stato chiesto tanto?”.
“Ci sono poi eclatanti discriminazioni. Ad esempio il non pagamento delle ferie per i supplenti temporanei, che a differenza del personale stabile, non possono fruire dei giorni di ferie. E’ il disconoscimento di un diritto costituzionalmente garantito. E i docenti inidonei, pur in soprannumero, non potranno godere delle norme sul pensionamento con i requisiti antecedenti alla riforma Fornero fino al 2014, come potranno invece fare i 24.000 dipendenti pubblici in esubero.
Perchè questa disparità di trattamento a danno di persone invalide e con gravi patologie, che dovrebbero invece essere particolarmente tutelate? E gli insegnanti tecnico pratici che, pur dotati delle abilitazioni necessarie, non possono passare ai corrispondenti insegnamenti?”
“Infine, perchè ancora una volta si è disconosciuto il diritto – e non il privilegio – a vedere anticipata dal 31 dicembre 2011 al 31 agosto 2012 la data entro la quale maturare i requisiti del pensionamento per il personale della scuola? Con i colleghi del Pd, mi sono battuta perché il governo accogliesse modifiche per una maggiore equità. Anche in considerazione del fatto che già sono depositati numerosi ricorsi al Tar e ai giudici del lavoro, e altri se ne profilano. Non credo nella soluzione giudiziaria ai problemi e mi auguro quindi che il governo intervenga al più presto per correggere queste storture”.
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