L’influencer e personaggio televisivo Beatrice Valli è ancora nella bufera. La 29enne, che su Instagram è seguita da tre milioni di followers ha parlato ancora una volta di scuola, scatenando una forte bufera. Ecco cosa è successo.
La Valli, madre di quattro figli, ha condiviso sulle sue storie Instagram uno screen di una conversazione con il più grande di loro, di 11 anni. Quest’ultimo ha scritto alla madre di non aver voglia di studiare e di andare a scuola. La risposta della Valli è stata: “Io capisco come ti senti, la scuola è noiosa. Però dobbiamo fare il minimo per poter imparare, studiare e impegnarci”.
Inutile dire che l’immagine ha fatto il giro del web. L’influencer ha così replicato alle critiche con un video in cui ha espresso la sua opinione: “Sì, è vero. La scuola per come è adesso è noiosa. La scuola, per come è strutturata in molte scuole, con molti docenti, non tutti, è noiosa, è vero. Anche ai miei tempi, non dico le bugie. Spero ci sarà un cambiamento”, ha detto.
“Però bisogna impegnarsi, come con tutte le cose, anche se non ci piacciono, per conoscere. L’importante è essere consapevoli, conoscere, impegnarsi. Poi se non sarà il tuo, pazienza, però intanto lo hai fatto e ci hai messo l’impegno”, ha concluso.
Qualche giorno fa la Valli ha detto la sua, condividendo nelle sue storie Instagram un post ironico di una logopedista in merito all’insegnamento della storia scuola. Il post riporta la scritta: “Ai bambini dei Sumeri non gliene frega niente”.
La Valli non è nuova ad affermazioni relative al sistema scolastico italiano. Qualche settimana fa ha pubblicato una serie di storie in cui ha parlato delle difficoltà del proprio figlio scuola, criticando il sistema scolastico italiano.
Tutto è nato quando il bambino ha detto alla madre di avere difficoltà a studiare credendo di essere dislessico, parola che ha sentito a scuola e ha iniziato a ripetere senza conoscerne il significato. “Non pensavo dicesse sul serio, per questo ho detto a mio figlio di continuare a studiare”, ha detto.
Il bambino avrebbe detto: “Vedi mamma, sono dislessico, me lo dicono sempre i professori”. Da qui lo sfogo dell’influencer: “Noi genitori, ma anche i docenti, dovremmo dare l’esempio. Ho detto a mio figlio che innanzitutto dovrebbe sapere cosa voglia dire la parola. Se fosse dislessico, gli ho spiegato, non ci sarebbe alcun problema. Lui mi ha detto che i docenti, i compagni e altre mamme gli hanno detto che ha dei problemi. Questi ragazzi sono in preadolescenza, ogni parola viene presa come un attacco, sono sempre in tensione, in ansia, pensano di essere il problema”.
“Questi ragazzi, soprattutto in un ambiente scolastico, dovrebbero sentirsi protetti, non giudicati, non problematici, sostenuti, amati, incoraggiati, senza giudizi. Invece sempre più mio figlio mi ha fatto notare che la scuola italiana è tutt’altro. Invece che aiutare questi ragazzi a capire che dietro un voto non c’è un giudizio, che dietro una dislessia non c’è un grave problema, che dietro a un bambino che non vuole studiare non c’è una problematica. Occorre sostenere questi ragazzi. La nostra generazione è stata esposta a giudizi. Ma come stiamo aiutando questi ragazzi a crescere, a migliorarsi, se noi in primis soprattutto nelle scuole, usiamo questo metodo e facciamo sentire loro come se avessero dei problemi”.
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