E verrebbe subito da rispondere: e le altre terre d’Italia lo sono?
Tuttavia, sembra ironicamente, Viviana Beccalossi, assessore regionale al Territorio, commentando i dati secondo cui in Lombardia il 69% dei candidati non ha superato il ‘concorsone’ per l’assunzione degli insegnanti, ha difeso i suoi corregionali: “I peggiori insegnanti e i peggiori studenti. Con una battuta mi viene da dire: la Lombardia si scopre, scolasticamente parlando, terra di asini. Un teorema che non riesco a considerare vero neppure per scherzo”.. “Un dato – aggiunge Viviana Beccalossi – che fa il paio con i risultati dell’esame di maturità, dove gli studenti diplomati al sud sono risultati molto più preparati di quelli del nord. Un elemento, questo, che inevitabilmente incide sulle selezioni che riguardano o il prosieguo degli studi o l’accesso al mondo del lavoro”.
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“Non conosco i meccanismi che determinano queste graduatorie ma credo che qualcosa vada rivisto”. Oppure – ha concluso sempre con ironia Viviana Beccalossi – come Regione ci vedremo costretti a istituire corsi di recupero ad hoc per i nostri docenti e per i nostri ragazzi”.
Anche Matteo Salvini su Fb si è sbizzarrito: “Prosegue la farsa del concorsone truffa per la ‘buona scuola’ di Renzi, metà dei professori sono stati bocciati agli scritti, in migliaia non sanno dove andranno e 23.000 cattedre rimarranno vuote. Liberiamo la scuola dagli incapaci, mandiamolo a casa!”.
Gabriele Toccafondi, dopo le polemiche sollevate da un’inchiesta secondo la quale, nonostante il cosiddetto ‘concorsone’, resteranno comunque scoperte 23mila cattedre, ha assicurato il regolare inizio dell’anno scolastico: “Per questo governo – ha aggiunto Toccafondi – la scuola è importante e dopo decenni di tagli ha investito 3 miliardi di euro e assunto a tempo indeterminato quasi 170mila docenti”.
Se l’obiettivo era quello di coprire 63mila posti, sono invece poco più di 40mila gli insegnanti vincitori, a causa della severità della selezione.
Il sindacato si difende e critica chi punta il dito contro la scarsa preparazione degli insegnanti. Maddalena Gissi, segretaria generale Cisl Scuola, piuttosto mette l’accento sul fatto che “questa procedura concorsuale” è “piena di limiti e difetti”.