Il tentativo del ministro Bianchi di dare avvio ad un ampio processo di riforma del reclutamento e della carriera del personale docente sta ottenendo un risultato importante: il fronte sindacale, che ultimamente si era quasi frantumato, si è ora ricompattato.
Al termine della riunione del Consiglio dei Ministri che ha approvato le misure sulla scuola legate al PNRR i sindacati hanno diramato infatti un comunicato unitario con cui si evidenziano i limiti del provvedimento sia nel merito sia nel metodo.
“E’ possibile – si chiedono retoricamente Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda – che un piano di questa portata sia definito per decreto, senza un vero confronto, né con il Parlamento, né con i sindacati?”
E poi: “Perché la scuola continua ad essere terreno di incursioni legislative?”
Nel merito i sindacati contestano il fatto che il provvedimento faccia riferimento a “percorsi di formazione incentivati senza prevedere investimenti nuovi, va a depauperare ulteriormente le poche risorse destinate al rinnovo contrattuale”.
Al contrario, secondo i sindacati “servono risorse per la valorizzazione docente che deve essere ricondotta pienamente alla contrattazione”.
Senza considerare che il progetto che il Governo si appresta a varare “sembrerebbe non contenere alcuna misura per il personale precario che in questo modo non avrebbe alcuna possibilità di rendere stabile il proprio lavoro”.
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