“La Costituente per la scuola”, scrive voceditalia.it, “lanciata dal Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca, Maria Chiara Carrozza è sicuramente una iniziativa utile se riuscirà a contribuire a far uscire la scuola dalla rincorsa delle diverse emergenze costruite per farla avvicinare all’efficacia degli interventi utili per una concreta politica scolastica”.
“Secondo quanto manifestato dal Ministro – ha aggiunto De Lorenzo – lo scopo sarà quello di avviare un dibattito in tutto il paese su questo bene primario per comprendere cosa ne pensano e come la vorrebbero, presidi, insegnanti, studenti, genitori, partiti, fondazioni, associazioni. Aggiunge il Ministro Carrozza che il forum consente di riattivare un dialogo tra mondi che fino ad oggi sono stati troppo separati”.
“In questo senso, è certamente positivo il desiderio di ascoltare la scuola pubblica, statale e paritaria, che opera e lavora in condizioni di difficoltà, ma resta molto elevato il rischio di ascoltarsi reciprocamente poco e di parlarsi addosso molto. Gli ultimi Stati generali risalgono a 12 anni fa. In questo ambito, a distanza di dodici anni da quella manifestazione – ha aggiunto Gianfranco De Lorenzo, che è anche Presidente della FEPP, Federazione Europea Professionisti della Pedagogia – una Costituente può rappresentare un’iniziativa interessante, ma è grande il timore di andare incontro ad una bella iniziativa sulla quale si spenderanno fiumi di parole dopo le quali potrebbe esserci il nulla”.
“Confassociazioni auspica comunque – ha concluso De Lorenzo – un suo coinvolgimento attraverso i suoi professionisti, molti dei quali operano nel campo dell’istruzione e della formazione. C’è bisogno di orientare la scuola verso un nuovo percorso che consideri realmente il progresso della conoscenza, il cambiamento e la flessibilità dei rapporti sociali, lo sviluppo dell’economia e della tecnologia”.
“Senza dimenticare la necessità di valorizzare le figure del top e middle management scolastico che si stanno sempre più sviluppando pur in condizioni precarie dal punto di vista della riconoscibilità del ruolo. Solo così la Costituente per la scuola potrà essere utile e potrà concretamente indicare le condizioni che consentiranno di riformare il cammino della scuola attribuendole una concreta autonomia ed una valida palestra per il futuro inserimento nel mondo lavorativo e professionale”.
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