Si continua discutere dell’intervista della nuotatrice Benedetta Pilato, che ha pianto di gioia anche se è arrivata quarta nei 100 rana alle Olimpiadi di Parigi 2024, dimostrando di saper “perdere” anche se di proprio di perdita non si trattasse, anzi.
Il prof tiktoker Sandro Marenco, che già ieri ha lodato la ragazza, ha lanciato un‘iniziativa particolare per coinvolgere tutta la comunità educante: “La Scuola consegna la sua medaglia, potrebbe anche diventare una tradizione. Potremmo creare un concorso per disegnare la medaglia, io poi vivo vicino a Valenza, la città dell’oro, e quindi potremo farcela creare qui. Le rinnovo la mia stima e, benché lei avrà sicuramente persone più competenti a cui rivolgersi, le offro la mia completa disponibilità”, questo l’invito alla 19enne.
“Ministro Valditara, mi rivolgo a lei, anche se sono solo il portavoce di questa community di docenti, genitori e alunni. Tutti quanti noi vorremmo creare questa medaglia, e poterla dare a Benedetta. Perché? Ecco le nostre motivazioni. Ci ha insegnato che si può essere felici anche senza essere i primi. Ci ha insegnato che davanti a una sconfitta si può reagire in due modi: o arrabbiarsi o guardare il percorso fatto fino a quel momento che ti ha permesso di essere lì. Noi crediamo che la scuola abbia il dovere di insegnare ai giovani a vincere ma anche a saper perdere. Tante persone, per l’ansia di prestazione e la paura di sbagliare abbandonano la scuola, e quindi potrebbe essere una medaglia contro la dispersione scolastica. Potrebbe essere anche una medaglia contro il bullismo, perché tante persone non accettano di non vincere, e quindi riversano le proprie frustrazioni sugli altri, su quelli che per loro sono più deboli. Questa medaglia potrebbe essere un inno per essere sempre la versione migliore di sè. Ministro, io spero che ci possa ascoltare e che ci dia supporto”, questo l’appello del docente.
Sicuramente l’atteggiamento della 19enne è d’esempio: nonostante la giovane età è riuscita ad avere la maturità per guardare ai suoi traguardi e non “torturarsi” per quanto non è riuscita a fare. Si tratta di un’immagine quasi contrapposta a quella del cantante Blanco Sanremo 2023, che dopo un imprevisto ha praticamente messo a soqquadro un intero palco.
Si tratta di un insegnamento che si può applicare anche a scuola, in un mondo in cui molti genitori pressano i figli volendo da loro il massimo dei voti a tutti i costi.
Lo storico dello sport Nicola Sbetti ha commentato così: “Quando si dice che in Italia non c’è cultura sportiva… beh certe volte invece basterebbe dare voce agli atleti, L’intervista della Pilato in cui spiega perché è contentissima del quarto posto è da far sentire nelle scuole!”.
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