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Benedetto XVI, l’educazione ha bisogno di luoghi per una piena conoscenza della realtà da parte dei giovani

Nel discorso di Benedetto XVI al Corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede, ricevuto in udienza nella Sala Regia del Vaticano, lunedì 9 gennaio, non è mancato un richiamo, forte ed opportuno, all’urgenza di un rinnovato impegno educativo nella società globale, giacché da esso dipende la costruzione del futuro dell’intera umanità.

Richiamando il Messaggio per la celebrazione della Giornata Mondiale della Pace dello scorso primo gennaio, intitolato Educare i giovani alla giustizia e alla pace, il Papa ha detto agli ambasciatori di tutto il mondo che “l’educazione è un tema cruciale per ogni generazione, poiché da essa dipende tanto il sano sviluppo di ogni persona, quanto il futuro di tutta la società”. Pertanto l’educazione “costituisce un compito di primaria importanza in un tempo difficile e delicato” ed ha bisogno, per una piena conoscenza della realtà, di luoghi specifici di incontri, di ricerca, di riflessioni.
Il primo luogo deputato all’educazione dei giovani è “la famiglia, fondata sul matrimonio di un uomo con una donna, che non è una semplice convenzione sociale, bensì la cellula fondamentale di ogni società”. Pertanto, chiarisce il Santo Padre, “le politiche lesive della famiglia minacciano la dignità umana e il futuro stesso dell’umanità”, sottolineando che “il contesto familiare è fondamentale nel percorso educativo e per lo sviluppo stesso degli individui e degli Stati”; di conseguenza “occorrono politiche che lo valorizzino e aiutino così la coesione sociale e il dialogo”.
Accanto alla famiglia ci sono le istituzioni. “Un ruolo altrettanto essenziale per lo sviluppo della persona è svolto dalle istituzioni educative”, ha aggiunto il Pontefice. “Esse sono le prime istanze a collaborare con la famiglia e faticano a compiere il compito loro proprio se viene a mancare un’armonia di intenti con la realtà familiare. Occorre attuare politiche formative affinché l’educazione scolastica sia accessibile a tutti e che, oltre a promuovere lo sviluppo cognitivo della persona, curi la crescita armonica della personalità, compresa la sua apertura al Trascendente. La Chiesa Cattolica è sempre stata particolarmente attiva nel campo delle istituzioni scolastiche ed accademiche, svolgendo un’opera apprezzata accanto a quella delle istituzioni statali”.
Nella prospettiva della valorizzazione della dimensione formativa,  sottolinea Benedetto XVI, “ben si comprende come un’efficace opera educativa postuli pure il rispetto della libertà religiosa e quindi si comprende anche il valore della recente sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo in favore della presenza del Crocifisso nelle aule scolastiche italiane”.
Luigi Mariano Guzzo

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