Si discute ancora di laicità della scuola in occasione dell’avvicinarsi della Pasqua. In un altro istituto, stavolta nel modenese, è nato un dibattito attorno alla benedizione pasquale da parte di un prete all’interno dei locali scolastici. A riportarlo Il Resto del Carlino.
Il dirigente scolastico dell’istituto comprensivo di Massa Finalese, in provincia di Modena, ha deciso di vietare questa benedizione agli alunni di elementari e medie, lasciando interdetto il parroco della cittadina, che afferma che una cosa del genere non è mai successa.
“A Massa tutti gli anni siamo sempre andati per la benedizione nelle classi senza alcun problema – spiega Don Carlo –. Certo, non durante la pandemia per ragioni ovviamente sanitarie. Quest’anno, invece, quando ho chiesto il permesso il dirigente si è opposto. Sono rimasto molto dispiaciuto”.
Il dirigente: “Gli atti di culto non si fanno nella scuola”
Il dirigente però è rimasto fermo nella sua decisione, ribadendo che la scuola deve essere laica. “La benedizione – argomenta il dirigente Tiziano Mantovani – è un atto di culto e gli atti di culto non si fanno nella scuola. La scuola è laica. Un compromesso lo abbiamo trovato perché ho concesso lo stesso di fare la benedizione, ma non nelle aule bensì davanti alla scuola. Averlo concesso in passato di sicuro non è stata una scelta inclusiva. Io non entro nel merito, però non è una cosa da fare a scuola anche se la maggioranza sono cattolici”.
L’anno scorso era successo qualcosa di simile a Finale Emilia. “Quest’anno – dice Don Daniele, parroco di Finale – devo ancora sincerarmi col dirigente delle medie se posso celebrare la benedizione. Non sono pertanto in grado di dire se mi sarà impedito. Però, sabato mattina in accordo con un prof di religione andrò a fare un momento di preghiera fuori dalla scuola media prima di Pasqua, così come ho fatto prima di Natale. Se sarà sostitutiva della benedizione non lo so. Per le elementari non so ancora nulla”.
“La scuola – dice l’assessora di Finale Patrizia Melara – valuta in autonomia. Ha un suo dirigente e quindi io mi rimetto alla volontà del dirigente. Personalmente sono convinta che una benedizione non fa del male, ma potrebbe essere anzi l’inizio di un dialogo interreligioso”.
Religione a scuola, infiamma il dibattito
Qualche giorno fa abbiamo trattato un caso praticamente uguale: una dirigente scolastica di una scuola primaria di Maiolo sabato scorso avrebbe impedito ad un sacerdote di effettuare la benedizione nelle classi in vista della Pasqua.
Il tema dell’inclusività e del rispetto delle varie religioni a scuola è più scottante che mai. Abbiamo anche trattato della decisione di una scuola di Firenze di offrire alle studentesse musulmane un’aula dove pregare durante il periodo del Ramadan, decisione che è stata aspramente criticata da un esponente di Fratelli d’Italia, Alessandro Draghi, che ha detto: “Non sono islamofobo ma se si sceglie la laicità della scuola, come non ci sono i crocifissi, non ci devono essere nemmeno le aule per il Ramadan”.