Ci sono aggiornamenti sul caso relativo alla scuola delle Marche il cui dirigente scolastico ha vietato al parroco di benedire gli studenti in occasione della Pasqua. Il caso ha sollevato varie polemiche ed è stato, ovviamente, politicizzato.
Come riporta La Repubblica, il sindaco di centro destra (Forza Italia) del paese, Monte Grimano Terme, si è impuntato e ha ordinato, con un’ordinanza, la benedizione pasquale a scuola. Questa sarà impartita il giorno del rientro degli studenti, mercoledì 3 aprile.
“Le tradizioni vanno preservate e noi le preserveremo”, ha commentato il primo cittadino, sanmarinese, a Rtv San Marino. “L’Italia è costituita da tanti piccoli comuni, da tante realtà in cui vengono custodite usanze da tutelare, a prescindere dal credo religioso. Noi abbiamo messo a disposizione personale dell’Amministrazione per consentire, a chi non vuole partecipare, di fare altre attività”. Nel frattempo arriva da più parti la solidarietà al preside per “attacchi ingiustificati”.
“I locali della scuola non sono del preside e non può vietare l’ingresso al parroco. E’ la prima volta che capita una cosa simile nella storia della nostra comunità. Io stesso ho provato a intercedere ma, dopo una telefonata di pochi minuti, il preside mi ha detto che non avrebbe autorizzato la benedizione dimostrandosi, di fatto, insensibile anche alle nostre tradizioni. Gli ho detto che avremmo messo a disposizione un’aula per coloro che non avessero voluto presenziare al rito: ci ha detto che apprezzava la nostra buona volontà ma che era inutile”, ha detto a Il Resto del Carlino.
Il coordinatore regionale di Forza Italia Francesco Battistoni ha addirittura presentato una interrogazione urgente al ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.
“Nonostante gli sforzi fatti dai sindaci per trovare un punto di incontro fra le diverse esigenze – ha scritto il deputato azzurro in una nota -, tale scelta ci lascia basiti, se non addirittura indignati perché si introduce un doppio binario di laicità e di rispetto dei diritti prevedendone maggiori per taluni e minori per altri. Al ministro Valditara si chiede se ciò che è avvenuto nella Marche sia in linea con i nostri principi costituzionali, se un corretto dialogo fra studenti e religioni si promuove annullando le nostre tradizioni in favore di altre, e se nella cancellazione di simboli e culture identitarie sta l’effettiva integrazione fra popoli o, se invece, promuovere azioni ideologiche e mortificanti di questo tipo non significhi rinnegare noi stessi e i nostri valori, annullandoli”.
Insomma, un’altra grana per il ministro, dopo la bufera, ancora in corso, relativa al caso della scuola di Pioltello chiusa il prossimo 10 aprile, in occasione della festa di fine Ramadan. L’episodio, comunque, è simile quanto avvenuto qualche giorno fa: la dirigente scolastica di una scuola di un piccolo comune della provincia di Forlì-Cesena, in Emilia-Romagna, avrebbe negato ad un sacerdote di fare la stessa cosa.
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