Nelle scuole della provincia autonoma di Trento sta per arrivare una grande novità: come annunciato oggi dalla vicepresidente della Giunta provinciale, Francesca Gerosa, sta per partire un percorso di formazione specifica rivolta all’istituzione della nuova figura del docente Facilitatore del benessere emotivo e relazionale nella scuola (Faber).
Come riporta Ansa, per l’iniziativa, presentata in conferenza stampa, si prevede la definizione di appositi strumenti tecnico-scientifici per la costruzione di specifiche azioni formative nelle istituzioni scolastiche provinciali, a partire da quelle del secondo ciclo di istruzione.
L’introduzione delle nuove figure è prevista tra due anni. “Questa azione punta a migliorare non solo la salute mentale e fisica degli studenti, ma anche a creare ambienti scolastici accoglienti, sicuri e orientati a valorizzare le capacità individuali. Il provvedimento ha lo scopo di facilitare il processo di apprendimento attraverso un approccio completo, attento alla persona nel suo insieme, oltre le sole abilità cognitive. Sarà una leva importante per la diffusione di una cultura del benessere nell’interno della scuola”, ha sottolineato Gerosa.
Tra gli obiettivi della nuova figura l’aumento della consapevolezza dei docenti sulla centralità del benessere degli studenti, la condivisione di nuove metodologie per lezioni funzionali allo sviluppo socio-emotivo, la facilitazione del dialogo tra studenti e docenti e il rafforzamento della connessione tra scuola e famiglia.
L’iniziativa segue lo stanziamento di 350.000 euro per gli sportelli psicologici nelle scuole. “Troveremo le risorse che serviranno all’attuazione anche del nuovo progetto. È una figura a cui crediamo molto e la struttureremo in relazione alle esigenze”, ha concluso Gerosa.
Si è parlato spesso della provincia autonoma di Trento e le decisioni relative alla scuola. Ad esempio, qualche settimana fa, la stessa Gerosa ha fatto sapere di non voler recepire la nuova norma sulla riforma del voto in condotta.
“Non la recepiremo, non siamo obbligati a farlo. In Provincia abbiamo un sistema che disciplina nel dettaglio la valutazione. Diciamo che la condotta diventa un concetto più ampio, che include la partecipazione, l’impegno, il rispetto e il comportamento. E il voto è una sorta di sintesi di tutti questi aspetti, tenendo conto della capacità di relazione”, ha detto in un’intervista a L’Adige.it.
“Il voto non influirà sull’ammissione alla classe successiva. L’idea di fondo è di educare più che imporre. E personalmente condivido il concetto di considerare i nostri ragazzi come persone adulte: in caso di errori si può lavorare per recuperare”, ha spiegato l’assessora.
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