Didattica

Benessere, salute e patentino digitale nelle scuole laziali

Promozione alla salute e prevenzione contro il cyberbullismo, la Regione Lazio scende in campo a supporto della scuola

La Regione Lazio promuove due progetti molto importanti a supporto delle scuole, uno legato alla salute e il benessere degli studenti il secondo per creare le competenze necessarie per combattere ed affrontare il fenomeno del bullismo e cyberbullismo.

Il progetto “scuole che promuovono la salute”

Scuole che Promuovono Salute, SPS è un modello promosso dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, riconosciuto a livello europeo e nazionale per la promozione della salute e del benessere a scuola.

Come riportato nel sito della Regione Lazio l’Accordo Stato-Regioni del 17 gennaio 2019 “Indirizzi di policy integrate sulla Scuola che promuove salute”, la Salute nella sua dimensione bio-psico-sociale, è un processo che vede impegnati sia le scuole che i servizi sanitari, un dialogo inter-istituzionale finalizzato alla creazione “di ambienti educativi in grado di promuovere salute e benessere”.

Grazie a questo progetto a partire dal prossimo anno scolastico tutte le scuole del Lazio avranno la possibilità di aderire alla “Rete Lazio SPS” e implementare, quindi il modello SPS che si avvale del supporto tecnico-scientifico dei professionisti delle ASL di riferimento della scuola.

Le scuole che vogliono aderire al piano devono impegnarsi a realizzare un “piano strutturato e sistemico” che abbia l’obiettivo di migliorare e proteggere la salute e il benessere della comunità scolastica, composta da alunni, docenti, genitori e personale scolastico. Gli specialisti della ASL effettuano un’analisi di contesto per definire un piano di miglioramento secondo i criteri indicati dal modello SPS. Secondo il modello SPS, per promuovere la salute a scuola è necessario, infatti, occuparsi non solo delle competenze individuali, ma avviare anche delle azioni in grado di intervenire anche sul clima, sulle relazioni, sul contesto fisico e sociale in cui la scuola stessa opera.

In particolare, le azioni che il metodo SPS suggerisce sono:

  1. migliorare l’ambiente sociale e promuovere clima e relazioni positive
  2. migliorare l’ambiente fisico e organizzativo
  3. rafforzare la collaborazione comunitaria
  4. rafforzare la collaborazione con i servizi sanitari
  5. definire politiche scolastiche e documenti programmatici per la promozione della salute

Il patentino digitale

Il secondo progetto prevede l’avvio della sperimentazione in “Media Education per le scuole Primarie “ e l’istituzione del Patentino Digitale per le scuole secondarie di primo grado.

L’obiettivo del progetto è quello di promuovere una serie di attività progettuali in materia di prevenzione e contrasto del fenomeno del bullismo e del cyberbullismo.

In dettaglio, la Media Education consiste, si legge nel comunicato del sito Istituzionale, in una sperimentazione pluriennale destinata agli alunni delle classi quarte e quinte delle scuole primarie, “finalizzata a strutturare un valido percorso di conoscenza e di consapevolezza sull’utilizzo della rete, delle sue opportunità e dei suoi rischi”.

Il secondo progetto, denominato Pa.Di.”, per le scuole secondarie, ha l’obiettivo di creare un percorso di informazione e formazione per gli studenti della scuola secondaria di I° grado, per fornire gli strumenti e le competenze necessarie per l’utilizzo consapevole e responsabile dei dispositivi digitali.

Uno strumento importante per fornire ai ragazzi gli strumenti e il know how adeguato che consenta loro di conoscere quali sono le opportunità e i rischi della rete e dei social e quindi prevenire nel tempo fenomeni di cyberbullismo. Altro obiettivo importante del progetto è quello di essere in grado di distinguere le fake news dalle informazioni corrette.
il fenomeno del bullismo e cyberbullismo, nonostante i diversi progetti attivati e l’attenzione da parte delle Istituzioni è un fenomeno ancora in crescita purtroppo, i numeri di ragazzi che hanno subito atti di bullismo sono aumentati anche dovuti al periodo del covid in cui i ragazzi hanno avuto problemi di relazione con i loro coetanei.

Dino Galuppi

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