Bergamo, Scuola: è l’ora delle iscrizioni per 42.700 studenti
Dal 2 al 28 febbraio 2009 migliaia di famiglie iscriveranno i propri figli alla classe prima degli istituti bergamaschi di ogni ordine e grado, statali e paritari, dalle scuole dell’infanzia alle superiori, per il prossimo anno scolastico 2009/2010. Sono circa 42.700 i bambini e i ragazzi chiamati a presentare la domanda di iscrizione, a cui vanno aggiunti quanti decideranno di utilizzare la possibilità dell’anticipo scolastico alla scuola per l’infanzia e primaria. All’atto dell’iscrizione genitori e studenti firmano anche il Patto educativo di corresponsabilità, finalizzato a definire diritti e doveri nel rapporto tra scuola, studenti e famiglie.
Ed è pioggia di domande e richieste di informazioni rivolte all’Ufficio Scolastico Provinciale di Bergamo (Usp, l’ex Provveditorato agli Studi – www.istruzione.bergamo.it) da scuole e famiglie in cerca di certezze. L’Ufficio Scolastico sta lavorando per mettere in condizione di scegliere subito e con serenità i modelli di scuola previsti, facendo riferimento alla circolare ministeriale sulle iscrizioni (numero 4 del 15 gennaio 2009) e ai depliant ministeriali in distribuzione nelle scuole, ma soprattutto dopo di poter ottenere per la scuola bergamasca un organico in grado di soddisfare tutte le richieste avanzate dalle famiglie. A partire dalla primavera sono attesi i decreti interministeriali per la definizione della consistenza dei posti (organici) da destinare alle singole scuole relativi ai docenti e al personale amministrativo, tecnico e ausiliario. Per l’organico dei docenti di sostegno viene garantito il rapporto di un docente ogni due alunni disabili.
“La scuola bergamasca è già virtuosa da tempo, basti pensare che si colloca al di sopra della media nazionale quanto al numero di alunni per classe – dichiara il dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Bergamo Luigi Roffia –: la scuola primaria statale quest’anno accoglie in media 18,90 alunni per classe contro i 18,69 del dato nazionale, la scuola media si attesta al 21,45 rispetto al 20,97 italiano, mentre negli istituti superiori il rapporto alunni/classi si attesta in media al 23,11 rispetto al 21,59 nazionale”.
“Di fronte a questi numeri al momento non trovano riscontro inutili allarmismi – aggiunge il provveditore Luigi Roffia – e comunque ci si augura di non dover affrontare nuovi sacrifici per mantenere e continuare a garantire un’offerta formativa di qualità”.
“Negli ultimi dieci anni abbiamo effettuato rigorose razionalizzazioni e dimensionamenti, contribuito al contenimento della spesa pubblica richiesto dai vari governi in carica, rispettando le assegnazioni di risorse in organico ricevute, e al tempo stesso siamo riusciti a garantire in ogni realtà locale, scuole di montagna comprese, un adeguato servizio scolastico, di qualità, molto attento anche all’integrazione di alunni disabili e stranieri, rispondendo alle esigenze dell’utenza pur in presenza di incremento del numero complessivo degli alunni”.
Il provveditore Luigi Roffia invita inoltre i dirigenti scolastici ad offrire alle famiglie, attraverso il Piano dell’offerta formativa, il miglior modello possibile di scuola: “L’Ufficio Scolastico offrirà consulenza e supporto perché le scuole bergamasche da subito introducano innovazioni forti, metodologiche e pedagogiche, utilizzando importanti riferimenti normativi e culturali in vigore quali il Dpr 419/1974 sulle sperimentazioni, il Dpr 275/1999 sull’autonomia scolastica, la Legge Moratti di riforma di tutta la scuola italiana (Legge 53/2003 e Decreto legislativo 59/2004) e le Nuove Indicazioni per il curricolo (Decreto ministeriale del 31 luglio 2007).
“Solo così le scuole potranno concretizzare quella idea di “organizzazione che apprende”, su cui in questi anni abbiamo riflettuto e lavorato, che porta attualità e vivacità nella proposta formativa e inoltre aggiornamento e formazione costanti dei docenti attraverso attività di ricerca-azione, anche per la valorizzazione della realtà del territorio in cui si opera. Una scuola moderna e rispondente ai bisogni dei ragazzi non deve trasmettere solo saperi, ma metodi e autonomia critica nel quadro dei grandi valori dell’Europa e delle sue radici, valorizzando una valutazione per competenze, flessibile e personalizzata”.
Per visionare alcuni dati e statistiche inviatici dall’Ufficio scolastico provinciale di Bergamo sulla scuola bergamasca, consulta il box “Approfondimenti” presente in questa pagina.