“Imparando ad imparare”, Marcianum Press, 80 pagine, a cura di Lucio Coco: è la raccolta di scritti di Papa Francesco sull’istruzione, la scuola e l’educazione.
La prefazione è della ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli. Il libro è stato distribuito nelle librerie il 30 settembre. Il giorno dopo, domenica 1° ottobre, è scoppiata la polemica. Sui social, ma anche sui quotidiani, come Libero e Il Giornale: ad innescarle sono stati i cattolici più ferventi, soprattutto per le presunte simpatie della Fedeli nei confronti delle teorie gender.
L’accusa maggiore riscontrata, verso la Fedeli, è stata quella di spingere troppo verso la parità di genere. E, solo per questo, non sarebbe stato saggio affidare la decisione di affidare a lei la prefazione della raccolta di discorsi del Santo Padre sull’istruzione dei giovani.
Nella prefazione, la titolare del Miur cita a più riprese i tanti discorsi e riferimenti fatti da Papa Bergoglio in questi anni sulla scuola e i suoi studenti. E poi parla di quelli che sono tra i punti fermi del suo mandato ministeriale.
“Sono fermamente convinta – scrive la Fedeli nella prefazione – che si debba e si possa rilanciare un patto educativo tra scuola, genitori e società. Un patto che metta al centro le studentesse e gli studenti, che riconosca e valorizzi (anche in termini economici) il ruolo fondamentale delle e dei docenti, un patto che sia fondato sulla consapevolezza che la formazione delle nuove generazioni è un investimento decisivo non solo per lo sviluppo personale delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi, ma per il futuro dell’intero Paese”.
In effetti, di riferimenti diretti alle teorie gender non sembrano esserci. Tanto che la stessa ministra, a margine della visita proprio di Papa Francesco a Bologna, prende le distanze dalle polemiche con una frase secca: “Ma quali simpatie per le teorie gender!”. Per la Fedeli, insomma, il discorso è chiuso. Le polemiche, però, probabilmente non si fermeranno qui.
La raccolta di testi di Papa Francesco è una miscellanea ragionata, ha detto all’Ansa don Roberto Donadoni direttore editoriale della Marcianum Press: “si tratta di scritti di Papa Bergoglio messi insieme con molta serenità. Quando si è trattato di far scrivere la prefazione abbiamo pensato alla prima autorità dell’istruzione in Italia, che è mia compaesana anche se io non la conosco personalmente. Io non so cosa dice la ministra Fedeli sul gender, però se si legge la prefazione si vede che è in perfetta linea con i valori cristiani e umani“.
Per l’editore, “la polemica è scaturita da gruppi un po’ talebani da questo punto di vista: e in ogni caso, io penso che si debba dialogare con tutti. E non capisco perché non posso dialogare con chi non la pensa come me. Io, tra l’altro, provengo dalla scuola del cardinal Martini, ho fatto altri volumi dialogando con Marco Pannella o Fausto Bertinotti. E il ministro dell’Istruzione in carica è la Fedeli, se ci fosse stato Berlinguer avrei fatto fare a lui la prefazione”. Per questo, conclude, riferendosi i ai cattolici che protestano, “sono loro che creano il problema”.
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