Il ministro Luigi Berlinguer, rispondendo ad un’interrogazione del sen. Bortolotto ha detto che "sarebbe un errore rinunciare all ‘introduzione dei criteri di valutazione".
Interrogazioni a risposta immediata, ai sensi dell’art 151-bis del regolamento del Senato, si sono tenute il 22 febbraio nella seduta delle 15.30 a palazzo Madama. Il Ministro della Pubblica Istruzione ha risposto ai numerosi quesiti posti dai senatori, circa la questione del cosiddetto “concorsone”, che ha suscitato la protesta degli insegnanti poi culminata nello sciopero del 17 febbraio scorso.
Berlinguer, rispondendo al sen. D’Onofrio, ha giustificato la riapertura delle trattative sul concorsone in forza della presa d’atto del Governo “che una parte del corpo docente pone in discussione la stessa validità dell’introduzione di un metodo di valutazione, mentre l’altra parte ne rifiuta solo le modalità” . Di qui, il Ministro, continuando, ” ha giudicato opportuno non insistere su queste ultime puntando a salvaguardare il principio dell’introduzione di elementi di qualificazione professionale nella scuola”. Nel concludere la sua risposta, il titolare di viale Trastevere ha detto che il Governo” ha preferito non affidare la scelta di diverse modalità ad una valutazione di vertice ed ha avviato la più ampia consultazione possibile”.Tra l’altro, dal 23 febbraio si sono aperte le consultazioni tra il Ministro e le organizzazioni sindacali, che avranno luogo secondo il seguente calendario:
23 febbraio: Gilda
25 febbraio: Cobas
29 febbario: Unicobas
2 marzo: Cgil, Cisl, Uil e Snals.
Berlinguer, inoltre, rispondendo ad un quesito proposto dal sen. Russo Spena ha escluso la possibilità di distribuire i finanziamenti previsti per gli aumenti salariali relativi all’art.29 del CCNL a tutti i docenti, in modo indiscriminato, ” poiché questo sarebbe contrario ai principi che che il Governo ha posto a fondamento della propria azione”. Il sen. Pappalardo, in un successivo intervento, ha commentato la questione dicendo che “non è più possibile ignorare l’appiattimento e la deresponsabilizzazione esistenti nella classe docente, per cui è indispensabile introdurre criteri di verifica e di valorizzazione professionale”.