La decisione del Ministro di mettere un tetto del 30% al numero degli alunni stranieri iscritti nelle classi ha dato il via alle polemiche.
Scontata la presa di posizione di Flc-Cgil che parla di “misura sbagliata perché determinerà una maggiore esclusione e ghettizzazione delle bambine e dei bambini, della ragazze e dei ragazzi stranieri”.
Una posizione assai diversa è invece quella espressa dalla Cisl Scuola, il cui segretario nazionale Francesco Scrima dichiara: “E’ chiaro che una corretta integrazione non si realizza dentro enclave chiuse e che pertanto un equilibrato rapporto, anche numerico, tra residenti storici e nuovi residenti è un parametro che incide sulla sua riuscita”.
Una bocciatura senza appello arriva anche, come era prevedibile, da Antonio Di Pietro: “Giudico pericolose le proposte del ministro Gelmini in tema di immigrazione e integrazione degli alunni stranieri nelle nostre scuole, pericolose perché in nome della salvaguardia della specie e dell’identità nazionale, in passato, sono già state compiute atroci barbarie”.
Un invito a usare il buon senso arriva dalla Cei che, per bocca del responsabile per le Migrazioni monsignor Schettino sostiene: “Bisogna essere equanimi e avere grande senso del rispetto perchè la cultura è sempre accoglienza. Si tratta di essere equilibrati, di non estremizzare le posizioni e renderle crude”.
A sostegno del ministro Gelmini arriva invece l’ex ministro PD Luigi Berlinguer che, in una intervista pubblicata oggi dal Messaggero, sostiene che nelle classi con troppi stranieri “l’apprendimento rallenta inevitabilmente per tutti, soprattutto se gli stranieri non sanno bene l’italiano”.
E ancora: “Solo una posizione astrattamente ideologica può essere favorevole a comporre le classi in modo casuale: l’eccessivo affollamento di stranieri non è più un arricchimento”.
“Il ministro ha fatto bene ad introdurre il tetto del 30%, la filosofia di fondo è giusta – aggiunge ancora Berlinguer – da solo il tetto non risolve tutto, ma è un punto di partenza”.
Le dichiarazioni dell’ex Ministro non devono stupire più di tanto.
Va ricordato, infatti, che un “tetto” (seppure del 50%) esiste già adesso ed è fissato dall’art. 45 del Regolamento del 1999 sull’immigrazione adottato dal Governo proprio quando era Ministro Luigi Berlinguer.
Il terzo comma dell’articolo 45 recita infatti: “Il collegio dei docenti formula proposte per la ripartizione degli alunni stranieri nelle classi: la ripartizione e’ effettuata evitando comunque la costituzione di classi in cui risulti predominante la presenza di alunni stranieri”.
Piuttosto, a questo punto, ci sarebbe da chiedersi per quale motivo – in questi dieci anni – tale norma sia stata tranquillamente elusa in molte situazioni.