Berlusconi e i suoi fedelissimi voteranno la fiducia. In rete i commentatori si scatenano: dopo mesi di minacce e giorni di tensione, il Cavaliere stravolge tutto. Un dietrofront “non senza interno travaglio” ammette l’ex premier, visto che il gruppo del Senato aveva deliberato il contrario.
In ogni caso dal Pdl, in 23 hanno firmato una risoluzione della maggioranza per sostenere il governo Letta. Le firme sarebbero quelle di senatori del Pdl e del gruppo Gal (Giustizia e libertà). Non è escluso che si sarebbero potuti aggiungere altri senatori.
Infatti il presidente del Consiglio partiva da una base di 137 voti (escluso quello del presidente del Senato che per tradizione non vota), ai quali si aggiungono i 5 dei senatori a vita ed i 4 annunciati dai fuoriusciti M5S. In questo modo il governo avrebbe superato abbondantemente la fatidica ‘quota 161’ necessaria a Palazzo Madama assestandosi intorno a quota 170. Zanda, capogruppo Pd, replica: “Vuole nascondere una sconfitta politica. Un voto furbo”.
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