Quella di sostenere maggiormente la scuola privata e di denunciare gli autori di libri di testo ispirati dall’ideologia comunista, sembra essere diventato un tema fisso del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Da qualche settimana a questa parte, ad ogni occasione, soprattutto quando la platea a cui si rivolge è particolarmente sensibile a questo genere di argomenti, il Premier sente la necessità di “infiammare” i presenti sostenendo la necessità di equilibrare la spesa per l’istruzione prevedendo una parte molto più cospicua dell’attuale a favore degli istituti non statali. Oltre che di rinnovare i testi su cui studiano i nostri giovani.
Stavolta Berlusconi ha ribadito il concetto, sabato 7 maggio, salendo sul palco del Palasharp di Milano: toccando il tema della scuola e dell’educazione, ha detto senza mezzi termini che i genitori hanno diritto di “educare i figli liberamente“, soprattutto “quando c’è una famiglia meno fortunata delle altre e li manda nelle scuole pubbliche, e ha la sfortuna di incontrare un insegnante di sinistra con libri di sinistra, che vogliono inculcare valori diversi da quelli insegnati nella stessa famiglia“. Il presidente del Consiglio ha quindi concluso l’intervento con quello che presto potrebbe diventare uno dei nuovi obiettivi del Governo: il finanziamento alle famiglie di un bonus per i figli, concesso dallo Stato, per scegliere il corso di studi più indicato senza più condizionamenti. “Lo Stato – ha sottolineato Berlusconi – deve dare con i buoni scuola la possibilità di frequentare una scuola privata dove educare i loro figli secondo questi valori“. Più chiaro di così?