Le polemiche sulla scuola non lasciano indifferente la politica. Ad iniziare dal leader del primo partito all’opposizione Pier Luigi Bersani. Che però non si scaglia sul ministro dell’Istruzione, autore di dichiarazioni poco concilianti con le proteste estreme che stanno conducendo i precari della scuola in questi giorni: l’obiettivo numero di Bersani è il responsabile del ministero dell’Economia. “La critica che io faccio sulla scuola – ha detto il segretario del Partito democratico – non è tanto alla Gelmini, ma a Tremonti. Che fa tante interviste in cui parla di Marx, di Dio, della patria e della famiglia, ma il cacciavite non lo sa usare”. Il segretario del Pd ha aggiunto, sempre rivolto al ministro del Mef: “Non c’è nessun Paese al mondo che non investa sul sistema formativo: se vuol far qualcosa comincia ad abolire dieci province”.
Bersani chiede anche maggiore comprensione per quelle migliaia di supplenti che mai come quest’anno rischiano di ritrovarsi senza lavoro. Per loro rimane solo l’indennità di disoccupazione. “Non sto dicendo di fare sanatorie, ma – ha aggiunto rivolgendosi direttamente al Governo – chiamate i precari a un tavolo di crisi. Non ci sono ammortizzatori sociali per loro e allora bisogna almeno cercare di capire come fare per questa gente”. Poi, Bersani ha concluso criticando la riforma Gelmini: “Da questa riforma l’istruzione tecnica non mi pare affatto potenziata”.
Nella stessa giornata, molto polemico noi confronti del Governo è stato anche Massimo Donadi, presidente dei deputati dell’Italia dei Valori, che attacca il ministro dell’Istruzione: “‘Gelmini mani di forbice’. Peccato – osserva in il rappresentante dell’Idv – non si tratti di un film di Tim Burton, ma della realtà”.
Per Donadi si tratta di “un ministro che taglia con affilate forbici le risorse alla scuola pubblica, attirandosi le ire, tra gli altri, dell’Avvenire. Questo governo ha massacrato la scuola pubblica, licenziando migliaia di insegnanti, lasciando a casa decine di migliaia di precari, pregiudicando il diritto all’istruzione delle giovani generazioni. La Gelmini – conclude l’esponente dell’Idv – è una calamità per la scuola e la sua riforma deve essere cambiata al più presto”. Una richiesta che, alla luce della determinazione con cui il responsabile del Miur sta realizzando tagli e riforme, molto difficilmente potrà esaudirsi. Almeno nell’immediato. E sempre Governo permettendo.
Per Donadi si tratta di “un ministro che taglia con affilate forbici le risorse alla scuola pubblica, attirandosi le ire, tra gli altri, dell’Avvenire. Questo governo ha massacrato la scuola pubblica, licenziando migliaia di insegnanti, lasciando a casa decine di migliaia di precari, pregiudicando il diritto all’istruzione delle giovani generazioni. La Gelmini – conclude l’esponente dell’Idv – è una calamità per la scuola e la sua riforma deve essere cambiata al più presto”. Una richiesta che, alla luce della determinazione con cui il responsabile del Miur sta realizzando tagli e riforme, molto difficilmente potrà esaudirsi. Almeno nell’immediato. E sempre Governo permettendo.