Mentre si fanno sempre più insistenti le voci sulla imminente uscita di una circolare ministeriale in materia di Bisogni educativi speciali, anche i sindacati dicono la loro sull’argomento.
Intanto va detto che due sono gli aspetti che la circolare dovrebbe chiarire.
Il primo riguarda il tema della individualizzazione/personalizzazione che non deve essere ridotta ad una semplice questione procedurale, come da più parti è stato sottolineato in queste ultime settimane. Le strategie da mettere in atto dovranno essere inserite a pieno titolo nel Pof e quindi il Piano annuale dell’inclusione dovrebbe essere un semplice allegato di esso.
Il secondo aspetto riguarda il tema degli obiettivi di apprendimento: la circolare chiarirà in modo inequivocabile che gli interventi sui Bes dovranno servire per offrire maggiori opportunità formative e flessibilità dei percorsi e non certo per abbassare traguardi attesi o livelli di competenze da perseguire.
Nel corso dell’incontro che si è tenuto fra i dirigenti del Miur e i sindacati, i chiarimenti sono stati valutati positivamente ma un po’ tutti hanno sollevato la questione delle risorse economiche.
La Uil-Scuola, in particolare, ha sottolineato come le istituzioni scolastiche vadano sostenute economicamente nel lavoro che stanno facendo ed ha chiesto che parte delle risorse che il decreto legge n. 104/2013 stanzia al contrasto alla dispersione scolastica vengano utilizzate anche per i Bes.
Uil-Scuola ha anche ribadito la necessità che le organizzazioni sindacali vengano coinvolte nelle attività finalizzate all’avvio delle reti di scuole. Per le attività di formazione la Uil-Scuola chiede anzi che si tenga conto del “contributo di esperti segnalati dal sindacato”.