Il duro intervento svolto dalla senatrice Bianca Laura Granato del M5S nella mattinata del 7 agosto non è passato inosservato e per questo motivo abbiamo ritenuto opportuno sottoporle qualche domanda.
Abbiamo ascoltato le parole che lei ha pronunciato nella mattinata del 7 agosto al Senato. Sembrava di sentir parlare un senatore dell’opposizione… Come mai questi toni?
Sono toni normali dopo un anno di lavoro portato avanti dal MIUR con orientamento contraddittorio e con scarsi confronti con il ministro.
Fino ad aprile non c’erano molte cause di dissenso, eravamo riusciti a smussare gli angoli, perché avevamo tutti a cuore il buon funzionamento del sistema scolastico.
E poi cosa è successo?
Dopo l’intesa del 24 aprile il ministro ha cambiato a 180 gradi la sua linea politica. Mario Pittoni [senatore della Lega, presidente della Commissione Cultura del Senato, ndr] ha approfittato delle elezioni europee per far passare attraverso Salvini la sua linea basata su sanatorie e deroghe, una linea che fino a quel momento era rimasta assolutamente isolata. Così abbiamo perso ogni convergenza.
Insomma lei vuol dire che dopo l’intesa del 24 aprile le cose sono cambiate molto?
Dopo quella data, improvvisamente, da uomo di Stato il Ministro si è trasformato in uomo di partito e ha attuato una manovra per dirottare i consensi di alcuni insegnanti sulla Lega, secondo il cliché ormai noto che vede la scuola come serbatoio elettorale.
Una forza di governo a cui è stato affidato un ministero così importante non può mettere a soqquadro il sistema di reclutamento come se non ci fosse un domani, senza per giunta convergenza con il partner di governo a cui deve chiedere il voto in commissione e nelle aule parlamentari. Non è questione di puntiglio, è a rischio il buon andamento del ministero e noi non possiamo permetterci passi falsi perché la responsabilità è anche della nostra parte politica.
Nella serata del 6 agosto il CdM ha approvato il decreto scuola, “salvo intese”. Ma sembra che PAS e concorso riservato restino intatti. In sostanza, la linea del M5S ne esce sconfitta. Vuol dire che in sede di conversione in legge chiederete modifiche importanti?
Non possono restare intatti, a meno di non affossare il provvedimento. Chiederemo, in conformità con le intese, che sia PAS che concorsi siano adeguatamente selettivi, perché può anche andar bene che casi di insegnanti diversi si affrontino con soluzioni diverse, ma sempre equipollenti e senza sconti sui requisiti culturali, che sono imprescindibili, perché non esistono docenti e studenti con doveri e diritti diversi.
Comunque per me è chiaro che, se il decreto non viene cambiato, non potrà essere approvato
Voi del M5S siete presenti nel Miur con il sottosegretario Salvatore Giuliano, ma, a quanto pare, sulle scelte che contano, voi contate poco. Come mai? Forse Giuliano non è sufficientemente forte o il ministro Bussetti è troppo invasivo?
Bussetti si è chiuso a riccio ed è inavvicinabile, anche quelle rare volte che lo incontriamo parla solo per bocca di Chiné e dei funzionari. Giuliano è tenuto a debita distanza dalla sala dei bottoni e le nomine sono rimaste tutte saldamente e univocamente nelle mani del Capo del Dicastero.
Ma se la situazione è questa, perché non chiedete esplicitamente un cambio di guardia al Ministero dell’Istruzione?
Infatti ritengo che, a meno di non assistere a un cambiamento radicale di condotta da parte del ministro, al punto in cui siamo, sarebbe molto opportuno per non dire indispensabile un cambio della guardia che consenta di reimpostare dei rapporti orientati al buon andamento del dicastero.
Addirittura?
Non dico che possiamo condividere ogni cosa con una forza politica così differente, ma non possiamo neanche accettare che la mano destra colpisca ogni giorno la sinistra con atteggiamento noncurante e sprezzante.
Bussetti e Pittoni fomentano continuamente odio nei nostri confronti all’esterno, hanno promesso a sindacati e precari percorsi facilitati di inserimento nella scuola pubblica e adesso vogliono capitalizzare i consensi che si sono procacciati con le intese del 24 aprile, in vista di eventuali elezioni. D’altronde sappiamo che Salvini è in campagna elettorale permanente e in mezzo c’è finita anche la scuola italiana.
E quindi lei come pensa di comportarsi di qui in avanti?
Se prosegue questo andazzo annuncio azioni forti in commissione e in aula. Ogni azione che vada contro l’interesse della scuola italiana verrà puntualmente denunciata nelle sedi parlamentari e all’esterno e contrastata con azioni conseguenti. Non ci sottraiamo alle nostre responsabilità.
Le dichiarazioni di Bianca Granato non sono “leggere” e potrebbero contribuire ad aprire una fase nuova nei rapporti fra Lega e M5S in materia di politiche scolastiche, anche se per la verità già qualche settimana fa già la nostra testata aveva manifestato qualche dubbio sulla tenuta del ministro Bussetti.
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