Home Attualità Bianchi a dirigenti scolastici: anni pesantissimi, difficoltà umana e organizzativa, nel Pnrr...

Bianchi a dirigenti scolastici: anni pesantissimi, difficoltà umana e organizzativa, nel Pnrr fondi per interventi

CONDIVIDI

Breaking News

March 22, 2025

  • Maestra su Onlyfans sospesa dall’impiego e dallo stipendio: condotta non in linea con l’impronta religiosa della scuola 
  • Manifestazione 15 marzo, Vecchioni: “Socrate, Hegel, Pirandello. La cultura è nostra, gli altri li hanno?”, è polemica 
  • Valditara: “Arresto in flagranza per chi aggredisce docenti in uno dei prossimi Consigli dei Ministri” 
  • Indicazioni Nazionali, 60 ore di latino in tutto: non serviranno neppure a leggere “La volpe e l’uva” o l'”Ave Maria” 

“Bisogna riconoscere la Scuola come istituzione”, lo dice il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, intervenuto oggi all’incontro organizzato da Dirigentiscuola, sindacato dei presidi, sul tema del Burnout, il logoramento e le difficoltà che i dirigenti scolastici stanno vivendo in questa fase.

“Nella legge di Bilancio sono stanziati 240 mln e altri 18 mld nel PNRR, di cui 13 mld per l’edilizia e 5 mld per la riorganizzazione. Il 30 novembre, con il presidente del consiglio, presenteremo il programma di 5 mld, di cui 3 mld destinati ad asili e infanzia, 900 mln per le persone, 400 mln per creare delle scuole innovative, digitali e sostenibili e 500 mln per le ristrutturazioni. I fondi ci sono e la scuola è tra i 4 pilastri fondamentali per il Paese”.

Il ministro è intervenuto sul tema della disuguaglianza territoriale “non solo tra nord e sud ma anche all’interno delle singole regioni. In Campania, a Napoli, c’è il 40% di dispersione. Bisogna usare le risorse per un nuovo modo di fare scuola”. “Sono anni pesantissimi, c’è una difficoltà umana e organizzativa – prosegue il ministro – , secondo i dati c’è il 52% di sofferenza. Dobbiamo impegnarci per uscire da questa fase che pesa su dirigenti, personale e ragazzi. La Dad è stata l’espressione della capacità di reagire e riorganizzare le attività, strumento attraverso il quale è stato possibile tornare oggi alla scuola in presenza. Non buttiamo vita questa cosa. L’Europa è ora nella quarta ondata, non siamo fuori dalla tempesta, ma stiamo tenendo meglio di tutti”.

“La scuola è viva e forte grazie a lavoro e sforzo, – conclude Bianchi – perché dalla sofferenza si impara. Questa ricerca mette in evidenza la nostra fatica e tutto il lavoro che continueremo a fare come servitori dello stato”.