Il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi interviene nell’incontro con i dirigenti scolastici, per affrontare le diverse problematiche che si sono estremamente aggravate nel corso della pandemia.
“So perfettamente la fatica del lavoro di questi due anni,” esordisce il Ministro. “Ora ho bisogno di ascoltare i miei dirigenti, che rappresentano sul territorio il presidio dello Stato. Non so se saprò offrirvi tutte le risposte ma di sicuro tutte le vostre domande saranno ascoltate e insieme troveremo delle soluzioni”. Si mostra empatico e rassicurante, il Ministro, aperto all’ascolto delle istanze dei dirigenti scolastici.
“Grazie a tutti i dirigenti delle nostre scuole, voi avete posto dei problemi di vita vissuta che sono anche lo specchio del nostro Paese, che troppo spesso lascia soli i suoi dirigenti”.
“Dobbiamo trattare i problemi separatamente. I temi del contratto. Mi farò interprete di queste istanze presso il Presidente del Consiglio, è evidente che si deve andare rapidamente al contratto per il riconoscimento pieno delle diverse componenti del salario. Continuare a complicare la vita a chi la vita deve gestirla non solo per sé ma anche per gli altri riduce non soltanto l’efficienza ma anche la credibilità dello Stato”.
E aggiunge: “Diventa assolutamente necessario arrivare in tempi brevi al rinnovo del contratto. Sono d’accordo con voi che bisogna risolvere i problemi con la ragioneria e con il Ministero del Mef e arrivare rapidamente alla soluzione piena da parte del Governo della criticità di questa funzione. La distanza tra questa dirigenza e le altre dirigenze dello Stato mi sembra un dato estremamente significativo”.
“Sul tema della mobilità e del modo in cui si lavora mi pare evidente: qua c’è un problema di numero di dirigenti. Verificherò nelle graduatorie ancora quante persone stanno aspettando. Io colgo il problema che mi avete posto di aumento del numero di dirigenti”.
L’obiettivo – afferma il Ministro – è avere ogni scuola con un dirigente.
“So cosa significa per una scuola quando i dirigenti sono lontani”.
“Mi sembrano tutti temi precisi, puntuali e cruciali. Così come mi sembra importante il tema che avete definito delle molestie burocratiche, non solo da parte del Ministero, ma anche da una grande quantità di soggetti del territorio, non coordinati tra loro, che continuamente domandano cose e si sovrappongono su richieste che, quando non sono coordinate, diventano dei blocchi di attività”.
Infine il Ministro ricorda “il tema per cui l’Inail ha riconosciuto il ruolo del dirigente come datore di lavoro, che ha introdotto una responsabilità enorme. Da una parte – afferma il Ministro – abbiamo e crediamo nelle norme sull’autonomia, ma d’altra parte questa autonomia è soggetta alla programmazione della Regione, alla proprietà degli edifici che spetta ai Comuni e alle Province, alle normative sulla Sanità, alle problematiche connesse alla sicurezza degli edifici e dunque ai vigili del fuoco… Capisco che il tema della gestione della sicurezza debba essere affrontato. Altrimenti si fanno ricadere sulla scuola responsabilità che sono di altri. Tutto ciò aumenta la difficoltà di operare in contesti già di per sé difficili”.
E rassicura sui fondi a disposizione delle scuole: “Alle province abbiamo già dato più di un miliardo. Le province hanno già avuto in distribuzione queste risorse, così come sul Recovery plan abbiamo recuperato un notevole ammontare di risorse per il tema della sicurezza, quasi 4 miliardi che erano destinati al risparmio energetico, ma che sono passati al nostro Ministero, che oggi dispone di queste risorse, che daremo ai Comuni e alle Province affinché si mettano in sicurezza le scuole”.
La conclusione cui giunge il Ministro è che molte delle problematiche affrontate, dal salario ai contratti, mobilità, reggenze, semplificazioni, sicurezza, confluiscono tutte nella piattaforma unica che potrebbe risolvere le criticità in relazione al dispendio dei dati e alla loro incapacità di uso.
Collaboratori e middle management il tema che non è stato intrapreso, ma che il Ministro si sarebbe aspettato, dichiara Patrizio Bianchi. Insomma, sul tema dell’organizzazione afferente a una complessità talmente elevata quale è quella della scuola, il Ministro chiede il parere dei dirigenti, per capire quali figure sarebbero importanti per affiancare i dirigenti.
Secondo tema non affrontato, aggiunge il Ministro, quello della formazione professionale. Come va gestita una struttura organizzativa complessa come quella della scuola senza formare adeguatamente le risorse umane? I forti cambiamenti del Paese – chiarisce il Ministro – devono essere accompagnati dal cambiamento del modo di operare delle persone. Il patto per rimettere la scuola al centro comporta assuzione reciproca di responsabilità con le persone che si rendono protagoniste di cambiamento.
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