La Commissione Cultura della Camera ha svolto l’audizione del Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, sull’organizzazione delle attività scolastiche nell’attuale contesto di pandemia di Covid-19.
“Da prima della pandemia noi avevamo situazioni che esprimevano tanto disagio – spiega il ministro – sia in maniera esplicita con aree di abbandono molto diversificate nel Paese, un disagio che veniva nascosto, oggetto di vergogna personale. Oggi è uno dei temi principali che dobbiamo affrontare. I dati oggettivi li dobbiamo monitorare nel dettaglio. I dati specifici li abbiamo sulle persone, garantendo il diritto alla privacy di ognuno, però abbiamo dei dati puntuali che ci presentano un Paese su cui la grana di lettura dev’essere finissima. A volta anche nella stessa città abbiamo situazioni molto diverse. Il sostegno psicologico è un tema cruciale. Abbiamo apprezzato molto che nell’ultima finanziaria sono state immesse risorse, gli stessi psicologi ci mettono in guardia, materia che trattiamo con la massima accuratezza. Mettiamo a disposizione tutte le opportunità senza clinicizzazione del problema. Tutti siamo provati duramente. Non è la Dad che fa male, è l’isolamento. La prima delle cure è la comunità. Le proprietà degli edifici sono dei Comuni e delle Province, io posso dare linee guida. Abbiamo 51mila edifici in Italia. Le scuole più in difficoltà sono quelle degli anni 70. Abbiamo in corso un enorme investimento sull’edilizia”
“Abbiamo stabilito delle priorità – afferma Bianchi – intanto per chi lavora nell’infanzia e nei nidi, poi per quegli insegnanti che lavorano con bambini che non possono portare la mascherina e infine coloro che lavorano con alunni in regime di autosorveglianza. Abbiamo il tema disabili, bisogna dare vantaggi a chi è svantaggiato. Uso maturo delle attività digitali che non servono per chiudere ma per aprire. Personale Covid, dobbiamo portare a termine l’anno scolastico, però dovete aiutarmi. L’anno scorso abbiamo avviato un piano per l’estate. Abbiamo avviato una riflessione per un nuovo piano per l’estate ma il calendario è di competenza esclusiva delle regioni. È stata sperimentata una scuola nuova. Un recupero che non sia di ore ma di sostanza, di affettività. I bambini e i ragazzi non possono sentirsi abbandonati”.
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