In occasione dell’evento di pace organizzato dalla Tecnica della Scuola, nell’ambito dell’Educazione civica, per rilanciare l’articolo 11 della nostra Costituzione, a seguito dei drammatici episodi di guerra in Ucraina, è intervenuto il ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi:
“Il nostro Paese ha dei principi fondanti che sono nella nostra Costituzione. Bambini e ragazzi leggete la nostra Costituzione, risultato di moltissimo dolore capacità di riflettere su tante tragedie dei nostri padri e dei nostri nonni. L’art. 11 non è un segno nell’aria, ma un pezzo fondante della nostra vita collettiva. L’eguaglianza non è soltanto scritta sui muri ma bisogna cercarla giorno per giorno. Ci riconosciamo tutti in questa cosa pubblica che è la vita comune”.
“La solidarietà che noi stiamo esprimendo nei confronti del popolo ucraino, non è solo frutto di atteggiamenti personali – spiega il Ministro – ma è un punto fondante. Quello che noi stiamo esprimendo oggi è un elemento fondante, la solidarietà che si deve esprimere in tutti i modi. Poi ci sono tutti gli altri articoli che ci raccontano come vivere insieme è strutturarsi. Partecipare richiede conoscenze e competenze. La scuola non semplicemente come un pezzo del Paese, ma essere partecipi con coscienza. Le parole contano. L’art. 11 dice “l’Italia ripudia la guerra“, noi abbiamo espulso la guerra nel nostro modo di vedere e sentire e nelle relazioni tra i Paesi”.
“La pace non è un regalo che ci viene fatto ma una conquista di coscienza. Possiamo costruire la pace se siamo costruttori di pace, la democrazia fa parte dei diritti delle persone. Dobbiamo ricevere ed accogliere le persone in fuga dall’Ucraina. Molti bambini si sono trovati a dover lasciare le proprie case e le proprie scuole. Ci stiamo organizzando, chiederemo di essere accoglienti e portatori di pace. Abbiamo ragionato su cosa vuol dire Educazione, la parola “Civica” esprime al meglio questo concetto. Tutti noi possiamo partecipare, dobbiamo riflettere sulle parole della Costituzione, sulla pace come conquista, dobbiamo rifiutare la guerra e saper fare comunità”.
“Dobbiamo studiare insieme come sono fatte le organizzazioni, abbiamo ritrovato l’Europa in questa situazione gravissima, un luogo dove ritrovare valori fondanti come la libertà che è assunzione di responsabilità verso sé stessi e verso gli altri. L’eguaglianza oggi è l’eguale diritto di essere sé stessi. C’è un grande lavoro da fare nella nostra scuola. La nostra scuola è capace di affrontare questi temi e di farlo insieme. Fatelo ragazzi, sono giorni importanti che rimarranno nella nostra vita. Mai come in questo momento si vede l’educazione, la scuola sia capace di utilizzare tutti gli strumenti della nostra epoca”.
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