Il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi alle 17:50 del 16 settembre è intervenuto all’inaugurazione dell’anno scolastico, commentando l’inizio della scuola e il recente rientro in classe degli studenti: “Abbiamo iniziato l’anno scolastico con grande serenità,” nonostante le polemiche lascia intendere. Ed evoca ancora una volta la scuola inclusiva e affettuosa che trova il suo senso nello spirito di solidarietà. E sulla dispersione scolastica afferma: “Non dobbiamo perderne neanche uno. Ragazzi, prendetevi per mano, stiamo tutti lavorando per un Paese aperto, inclusivo e affettuoso”.
Una chiosa, quest’ultima, che sembra strizzare l’occhio all’esigenza di approdare allo Ius Scholae, forse, un tema diviso in campagna elettorale, rispetto al quale la coalizione di centro destra e quella di centro sinistra si trovano su fronti totalmente opposti. Cosa si intende per Ius scholae? Il provvedimento intende regolarizzare la posizione di molti bambini stranieri presenti nelle nostre scuole (la questione interesserebbe circa 850mila alunni), dando loro la possibilità di ottenere la cittadinanza italiana.
Del resto, continua il ministro Bianchi “La scuola è aperta. La scuola chiusa non esiste, insegna che il mondo è fatto di barriere” da superare.
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