Il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, in Commissione parlamentare per l’infanzia ha svolto l’audizione sulle iniziative da adottarsi a favore dei bambini e degli adolescenti che si trovano in Ucraina e dei profughi minori di età provenienti da questa zona di conflitto. E contesta fortemente il taglio di risorse sul campo dell’Istruzione.
“Siamo in dialogo continuo con le autorità ucraine, ma è chiaro che le nostre scuole hanno fatto uno sforzo eccezionale di accoglienza. Si tenga conto che questi ragazzi usano un altro alfabeto. Abbiamo dovuto reinventare la didattica di aula. Stiamo affrontando questa fase con l’uso massiccio del personale Covid, che non avremo più in settembre. Abbiamo un problema di personale, ma non possiamo pensare di affrontare una crisi di questo tipo sempre facendo leva sull’entusiasmo degli insegnanti – lamenta il ministro -. La scuola italiana ha bisogno di risorse, di persone, di supporto sul territorio, l’ho detto chiaramente al Mef”.
In altre parole, le risorse attualmente stanziate non sono sufficienti, precisa il ministro Bianchi. “Per la parte di assistenza linguistica il ministero ha predisposto un milione di euro. Dopodiché anche l’UE ha destinato risorse sul fronte linguistico con il progetto I care, che però prevede risorse non allocate nei territori con il maggior numero di alunni ucraini, è un problema che io ho segnalato”.
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