Politica scolastica

Bianchi: doppi scritti agli esami? Una intera generazione non li può temere

Di fronte alle proteste degli studenti nelle piazze, come quella di ieri per abolire gli scritti agli  esami di Stato, e alle cariche della polizia contro i loro cortei, come è avvenuto nei giorni scorsi, il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi è stato intervistato dalla Stampa la cui prima domanda si è riferita proprio agli scontri con la polizia: “Ho totale rispetto della ministra Lamorgese -specifica subito Bianchi- ma tutti abbiamo commesso un errore in questi ultimi anni in cui è cresciuta molta rabbia. Il luogo dell’ascolto è e deve essere la scuola che deve essere riorganizzata e non solo per colpa del Covid. Sui disordini dico che non bisogna mai arrivare a quel punto lì”.

E poi, a proposito della tragica scomparsa dello studente di Udine: “Sul luogo di lavoro la sicurezza deve essere massima perché il livello di 3 morti al giorno è inaccettabile. E per i ragazzi il livello di sicurezza deve essere maggiore: loro hanno un tutore, ma diciamo che serve un “bollino blu” per la sicurezza. Il caso di Udine ci interroga tutti e ci mette davanti a un’evidenza, la sicurezza del lavoro.  Io mi domando se siamo in grado di garantire condizioni di sicurezza a tutti. I problemi vanno affronti e noi li stiamo affrontando tutti. Ma sono il primo a dire che non voglio, non vorrò tornare su una scuola tutta chiusa su se stessa. Sarebbe un passo indietro che mortifica le centinaia di esperienze che si fanno nel paese e che si fanno in sicurezza”.

Infine, interrogato sugli esami di Stato, ha chiarito: “Perché il doppio scritto? Mi ha impressionato moltissimo l’idea che non si doveva fare un esame scritto perché tutta una generazione non sarebbe stata in grado di affrontare un a prova. L’idea di lasciare un peso così su una generazione non è sopportabile, e non va assecondato. I ragazzi non devono avere paura e noi dobbiamo accompagnarli verso una nuova condizione. Ho insistito per riportare i ragazzi a scuola. Ho detto prima a Tommaso Biancuzzi, della Rete studenti, che ho incontrato nel pomeriggio, che è tempo di riprendere un percorso ritmato, che prevede che siano le commissioni interne a valutare i ragazzi su una prova di interesse nazionale e una seconda prova modulata sulla reale situazione delle varie scuole”.

Pasquale Almirante

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