Attualità

Bianchi e il gruppo di esperti: “Il digitale serve alla scuola, senza se e senza ma

L’innovazione digitale è ineludibile per la scuola del XXI secolo e la didattica deve cambiare e adeguarsi. È la linea indicata dal Comitato di esperti, presieduto da Patrizio Bianchi, istituito dalla ministra Azzolina nell’aprile 2020, per formulare idee e proposte sulla riapertura delle scuole settembre.
Il Rapporto finale del 13 luglio 2020, è stato pubblicato sul sito del Miur solo dopo che Bianchi è diventato ministro e curiosamente tenuto nel cassetto per mesi. Eppure lo studio offre moltissimi spunti per la scuola del futuro. Un capitolo è dedicato all’utilizzo delle tecnologie nelle pratica didattica, e s’intitola “Il digitale serve alla scuola senza se e senza ma”. Molti spunti sono stati recepiti nelle Linee guida per la Didattica digitale integrata per l’anno scolastico 2020/2021 (DM del 7-8-2020), ma indicano chiaramente una prospettiva di lungo termine.

La Didattica Digitale Integrata è il futuro

Di fatto, le polemiche infuocate di gennaio su scuole aperte/chiuse, con le decisioni finali prese dai TAR, hanno portato a rigettare sbrigativamente la Dad come “dannosa”.
Che la Dad abbia creato “disagi e diseguaglianze” sul territorio nazionale è stato detto anche dal presidente Draghi nel suo discorso al Senato del 17 febbraio. Ma questo riguarda le infrastrutture, per modernizzare le quali sono previste ingenti risorse dal Recovery Fund. Quanto alla metodologia invece, per gli esperti coordinati da Bianchi la didattica digitale integrata è il futuro.

“L’emergenza attuale – è scritto nel Rapporto – ha stimolato un grandissimo passo avanti della scuola tutta verso questa rivoluzione”, con la rapida adozione di nuovi strumenti. D’altra parte però sono emerse le fragilità e la diffusione disomogenea delle competenze tecniche e didattiche. “Si ritengono dunque necessarie una serie di azioni che permettano di colmare il gap digitale di docenti e studenti e di diffondere le competenze necessarie ad un rilancio che sappia valorizzare l’esperienza, gli errori e le buone pratiche che abbiamo visto in questi mesi”.


“La scuola opera nel presente per costruire il futuro”. La realtà oggi è in continuo cambiamento, con sfide quotidiane sempre più complesse, e la scuola ha il compito di contribuire a darvi risposta, “rendendo le nuove generazioni capaci di vivere in modo soddisfacente una realtà multi sfaccettata e mutevole in cui il digitale ha un ruolo determinante”.

E la didattica tradizionale dovrà cambiare

In questa prospettiva, la parola “competenza” assume un significato cruciale e la didattica deve cambiare. Il digitale e la rete sono già strumenti del quotidiano, semplificano la vita e rendono più efficaci e facili operazioni prima complesse. Pertanto è necessario consentire ai ragazzi di sviluppare, allenare e accrescere sul campo quelle competenze che li renderanno adulti capaci e consapevoli. “Anche nella didattica il digitale diventa strumento per facilitare accessibilità, inclusione, collaborazione, condivisione, creazione, rielaborazione. A supporto della didattica trasmissiva tradizionale, come pure di una didattica innovativa e attiva. Inutile censurare le potenzialità del digitale in ragione dei possibili rischi. Molto più intelligente utilizzarle pienamente ponendo attenzione ai rischi correlati”.

Le proposte

Sempre secondo il Rapporto, spetta alle istituzioni scolastiche autonome consolidare i percorsi finora realizzati, sviluppandoli coerentemente e in continuità, evitando però discontinuità, forzature ed accelerazioni imposte. La politica da seguire è quella dei piccoli concreti passi avanti in relazione ai singoli contesti. Sono indispensabili sia le infrastrutture tecnologiche sia la formazione dei docenti.

“Vi è la necessità di superare la sterile dicotomia tra didattica tradizionale e didattica innovativa; occorre che le scuole (e tutti i docenti) siano consapevoli della necessità di una didattica integrata in cui, accanto ai momenti – assolutamente necessari – di sistematizzazione e trasmissione di contenuti da parte del docente, si dia spazio ad attività centrate sugli studenti che divengono protagonisti nella costruzione dei propri processi di apprendimento e del proprio sapere”.

PERCORSO ON LINE
per il rilascio dei 24 CFU
Info e iscrizioni

Anna Maria Bellesia

Articoli recenti

Concorsi docenti, chi aveva il Covid e s’assentò non potrà fare la prova suppletiva: il Tar respinge il ricorso citando il Consiglio di Stato

Ha fatto bene il ministero dell'Istruzione a non riprogrammare le prove concorsuali del 2022 (per…

20/12/2024

Tragedia Zagabria: 19enne entra in una scuola, uccide un bambino e ferisce altri alunni e la maestra

Questa mattina, venerdì 20 dicembre, a Zagabria, in Croazia, un 19enne ha fatto irruzione in…

20/12/2024

Compiti per le vacanze, sì o no? Per un docente su due non andrebbero assegnati – RISULTATI SONDAGGIO

Un docente su due è favorevole a non appesantire il carico di lavoro degli studenti…

20/12/2024

Commissioni concorso docenti PNRR 2, domande entro il 2 gennaio 2025

Sul portale INPA sono disponibili i due bandi per la selezione dei componenti delle commissioni…

20/12/2024

L’Intelligenza Artificiale come compagna di scuola, il progetto di un istituto

L’istituto tecnico G. Marconi di Dalmine, in provincia di Bergamo, una delle istituzioni più all’avanguardia…

20/12/2024

Ultimi dati di “Okkio alla salute”: in Emilia-Romagna il numero dei bambini obesi o in sovrappeso è al di sotto della media nazionale, ma c’è ancora molto da fare

Alla fine l’educazione alimentare nelle scuole paga! Con tempi medio-lunghi, d’accordo, ma i risultati si…

20/12/2024