C’è un impegno importante preso dal ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, il 25 maggio, in audizione davanti alle Commissioni riunite Affari costituzionali e Istruzione sulle misure di attuazione del Pnrr: si tratta della volontà di ridurre gradualmente, nel corso degli anni, il numero medio di alunni per classe. Dal numero di alunni attuali, con circa 13mila casi di classi over 26, si scenderà a 18-20 iscritti a classe.
Governo e amministrazione scolastica stanno lavorando per portare “tutte le classi su una media di 18-20 alunni per classe”, ha assicurato Bianchi.
Il sì del ministero dell’Economia
Quindi, il titolare del dicastero bianco ha annunciato un’intesa già sottoscritta con quello di Via XX Settembre, il ministero dell’Economia: “Abbiamo un accordo con il Mef: fino al 2026 il numero di docenti rimarrà fisso, poi le stesse risorse saranno comunque investite per la scuola” ha spiegato Bianchi.
Solo dal 2026, in effetti, lo stesso decreto legge 36 sul reclutamento, in discussione al Senato, prevede la riduzione di 9.600 docenti di potenziamento.
Anche se il Documento di Economia e Finanza approvato dal Governo poche settimane fa dice che il calo di spesa per l’Istruzione sarà sostanzioso, dal 4% al 3,5% rispetto al Pil, già dal 2025.
In via di revisione i numeri minimi e massimi delle classi?
Decifrando le parole del ministro, sembra di capire che – un po’ anche per motivi “fisiologici” legati alla spiccata denatalità – a breve dovrebbero essere rivisti i parametri minimi numerici in vigore sulla formazione delle classi, ritoccati in alto a seguito delle norme derivanti dalla Legge 133/08: 18 alunni all’infanzia, 15 alla primaria, 18 alle medie e 27 alle superiori. Che solo in presenza di alunni disabili si possono ridurre.
E da superare sarebbero anche le soglie massime oltre le quali non si potrebbe andare: 29 allievi all’infanzia, 27 alla primaria, 28 alle medie e 30 alle superiori. Numeri sui quali spesso (soprattutto alle superiori) gli Uffici scolastici chiudono un occhio. Al punto di arrivare a creare classi composte da 34 alunni, a volte anche con all’interno allievi disabili certificati (il massimo consentito sarebbe 20).