Ai contagi Covid che tornano a crescere si risponde con la vaccinazione, quindi allungare le festività natalizie e tornare alla DaD sarebbe un errore: anche perché abbiamo solo 10mila classi in quarantena su 400mila. A dirlo è stato il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, in collegamento con la trasmissione Uno Mattina su Rai Uno.
“L’allungamento vacanze natalizie è una misura sbagliata – ha detto Bianchi – perché la scuola è il comparto che con più prontezza ha risposto all’invito alla vaccinazione. C’è una risposta da dare al Covid che è, appunto, la vaccinazione”.
A proposito dell’impennata di casi, che nelle ultime ventiquattr’ore hanno prodotto oltre 30mila casi di positività a fronte di più di 800mila tamponi effettuati e 153 decessi, il numero uno dell’Istruzione non sembra preoccupato: “i positivi nelle scuole sono sotto allo 0,50% – tranquillizza il ministro – e le classi in quarantena sono 10 mila su 400 mila”. Semmai, continua, “il problema è cosa avviene fuori dalla scuola”.
Il responsabile del Mi ha anche reso note le percentuali di somministrazioni del vaccino anti Covid-19 tra la popolazione scolastica: “il personale prima dell’obbligo era già vaccinato al 96%, oggi c’é l’obbligo. I ragazzi più grandi sono stati vaccinati oltre l’85%, gli altri siamo già all’80%, abbiamo iniziato a vaccinare i più piccoli da poco ma anche lì la rispondenza è stata molto alta”.
“La nostra idea di fondo per la scuola è la presenza e il vero strumento per evitare il ritorno alle quarantene è la vaccinazione”, ha ribadito Bianchi.
Sulla proposta dei comuni di introdurre il Green pass per gli studenti, il ministro ha detto che deve essere ancora valutata: “ne discuteremo domani mattina con tutti i ministri” in cabina di regia. Non ha mancato quindi di ricordare che “la proposta dei sindaci ha trovato opposizione ampia“, per poi precisare che comunque “ne discuteremo serenamente”.
Bianchi, comunque, non sembra orientato ad avallarla: “un conto sono i ragazzi grandi vaccinati all’85%, un conto sono i bambini”.
Si tratta di una posizione, tra l’altro, in linea con quella già assunta dal ministro a capo del dicastero della Salute Roberto Speranza, per il quale “lo sforzo del governo è trovare condizioni per tutelare il più possibile la scuola”.
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