Home Attualità Bianchi: manterremo l’organico stabile anche in caduta demografica

Bianchi: manterremo l’organico stabile anche in caduta demografica

CONDIVIDI

All’incontro -conversazione tra Antonello Giannelli, presidente dell’Anp, e il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, ieri 17 novembre, il titolare di viale Trastevere ha espresso ancora una volta il suo punto di vista sugli organici docenti.

“Abbiamo negoziato col Mef che l’organico che tutti gli anni seguiva l’andamento demografico, rimane stabile e abbiamo l’organico dell’anno scorso garantito fino al 2027 e stiamo lavorando per proiettarci in avanti”.

Niente tagli, dunque, chiarisce il ministro. “Abbiamo mantenuto gli organici anche in caduta demografica. E quindi possiamo usare questi insegnanti per fare l’operazione di flessibilità di cui parla Antonello”.

Dimensionamento delle classi

E torna sulla sua personale idea di dimensionamento delle classi: “Ridurre il numero di alunni da 27 a 26? Classi pollaio? No, bisogna superare le classi chiuse, questa idea della scuola fatta al modo del servizio militare dell’Ottocento dove quando devi prendere una persona devi fare il reclutamento: questa è l’idea di scuola che c’era e che dobbiamo abbandonare, quella del signori, in piedi!

Una scuola nuova fatta con una didattica nuova, quella di cui parla il ministro da tempo, con “strumenti digitali di potenziamento dell’autonomia, è su questo che stiamo lavorando. Stavolta abbiamo gli strumenti per fare questo, perché il Pnrr ci permette di recuperare le distanze che ci sono nel nostro Paese”.

Le contestazioni

Ma il quadro prospettato dal ministro in tema di organici non soddisfa né i sindacati né alcune parti politiche. Il fatto che le aree svantaggiate possano beneficiare di un numero di docenti maggiore, sottraendo questi docenti ad altre scuole a ad altri territori, per qualcuno è il gioco delle tre carte. “Un’operazione di maquillage” la chiama la ex ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, secondo cui la soluzione del ministro prevede solo una rimodulazione del numero attuale dei docenti, con una deroga alla norma Gelmini ma senza nuove assunzioni. “Se ci sarà un docente in più in Lombardia, ce ne sarà uno in meno in Sicilia,” avverte la ex ministra.

Maddalena Gissi, segretaria di Cisl Scuola, su questo argomento contesta: “Le disposizioni volte a ridurre il numero di alunni per classe? Legate a forme di compensazione del tutto artificiose per bilanciare i posti in più concessi ad aree di forte disagio socioeconomico attingendo a quelli che si liberano, per il turnover, in altri ordini di scuola e/o in altre province”.