Attualità

Bianchi: occorre riforma didattica. Unità classe non è il solo modo di insegnare

“Come si insegna? L’unità classe non è il solo modo di insegnare. C’è una pedagogia vastissima che ci dice che dobbiamo uscire da questi schemi, non solo per le Stem ma anche per tutte le attività che abbiamo definito Campus. Noi spingeremo perché le innovazioni didattiche diventino patrimonio di tutti”. Così il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi alla Camera, per riferire sull’avvio dell’anno scolastico e sulle riforme necessarie per la scuola, prima fra tutte quella didattica.

Quindi il Ministro ribadisce il proprio punto di vista sulle classi pollaio: “Classi sovrannumerarie sono oggi il 2,9% di tutte le classi, nelle grandi periferie urbane. Ed è lì che stiamo agendo. Non facciamo interventi a pioggia. Basta interventi a pioggia”.

“La scuola non è né conflittuale né ferma. La scuola è conscia delle proprie difficoltà ma ha la volontà di superarle”.

In altre parole, la posizione del Ministro, sulle classi pollaio, come più volte riferito, è la seguente: sul 2,9% di esse (le classi sopra i 27 alunni) si agirà con i fondi e le assunzioni, ma per il resto si dovrà agire con la riforma della didattica, che significa ripensare spazi e tempi del fare scuola.

Riforma del reclutamento

Una riforma, quella della didattica, che è connessa a quella del reclutamento, spiega il Ministro: “Sulla formazione iniziale noi abbiamo un meccanismo che ha previsto lauree abilitanti solo su infanzia e primaria. Un docente oggi può insegnare matematica senza avere un solo credito sulla formazione pedagogica e psicologica. Questo non è possibile. Ogni docente, accanto alla propria formazione disciplinare, deve avere una formazione pedagogica ma anche una formazione nella gestione dei gruppi”.

Interrogativi sul reclutamento

Flavia Piccoli Nardelli, deputata Pd della Commissione Cultura, interviene durante l’audizione del ministro Bianchi esponendo alcune preoccupazioni relative alle procedure di reclutamento del personale docente: “Abbiamo bisogno di conoscere i tempi della procedura del concorso ordinario che noi sappiamo mobilita le speranze di molti giovani che sperano di dedicarsi al mondo della scuola. Ma chiedo anche quando potrà mettersi in moto la procedura straordinaria, così come il meccanismo delle abilitazioni che sono già bandite ma ferme”.

Carla Virzì

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