“Sono disponibile a una riorganizzazione della scuola”: a dirlo è stato il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, ospite di Metropolis, commentando le proteste odierne degli studenti.
Il ministro ha rivelato di averlo già “detto ai ragazzi oggi, come prevedono i sei pilastri del Pnrr”.
“Ascoltando i ragazzi del movimento della Lupa, tutti pongono il problema della scuola per una generazione che pone il problema di malessere generazionale. C’è tutta una generazione che ci chiede di non essere lasciata sola. Dobbiamo dare supporto ai professori e ai ragazzi ma non clinicizzare la scuola”, ha sottolineato.
Parlando della maturità 2002, Bianchi ha specificato di avere detto nel pomeriggio “a Tommaso Biancuzzi, della Rete studenti, che è tempo di riprendere un percorso ritmato della scuola che preveda che siano le commissioni interne, con una prova di italiano e una diversa a seconda degli indirizzi”.
Sui problemi dell’esperienze in azienda, il numero uno del Mi ha dichiarato che “nella norma attuale (approvata nell’autunno 2019 quando il ministro a Viale Trastevere era Lorenzo Fioramonti, ndr) è spiegato ancora meglio rispetto al 2015 che per un ragazzo che entra in un percorso di alternanza scuola-lavoro la sicurezza deve essere massima. Questo è un Paese che ha un livello di morti sul lavoro inaccettabile, inaccettabile! Il caso di Udine ci interroga tutti”.
Secondo Bianchi, “tornare a una scuola tutta chiusa su sé stessa mortifica le centinaia di esperienze di apprendimento che si stanno facendo, sarebbe un passo indietro. Non può essere che un percorso di Pcto sia fare fotocopie o sostituire il lavoro. La norma attuale vieta già questo e sarà ancora più chiara se volete”.
L’apertura al dialogo del ministro dell’Istruzione non sembra trovare credito, però, tra gli studenti. Ad iniziare dalla maturità 2022: gli studenti gli hanno chiesto, infatti, “un passo indietro sull’esame, no alla seconda prova, più peso del colloquio orale, basato sull’elaborato scritto”.
Secondo la delegazione, però, il ministro non sarebbe disposto “a ragionare di nulla e non farà passi indietro“.
Secondo gli Rete degli Studenti Medi le modifiche alla maturità sono “troppo esigue per poter dire di aver costruito un esame a misura di studente e che non mettono in discussione la struttura della prova”.
Continueremo “la mobilitazione contro questa decisione calata dall’alto”, hanno ribadito gli studenti. Durante la manifestazione a Viale Trastevere, gli studenti si sono bendati e imbavagliati, alcuni erano con le mani legate, a simboleggiare il disagio che
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