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Bianchi propone: Stati generali della scuola e anno Costituente

A fine anno Stati generali della scuola, così da avviare, seguire, l’anno Costituente, per affrontare non la semplice stabilizzazione del singolo docente ma dell’intero apparato della scuola: è la sfida lanciata dal Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi in occasione dell’incontro “La scuola dell’inclusione” con il segretario di comparto Flc Cgil Francesco Sinopoli e il segretario generale Landini.

L’idea del Ministro, quella di ragionare sulla scuola ma ripensandone il modello e il sistema di funzionamento. “Vorrei fare a fine anno una Conferenza nazionale della scuola, l’ultima l’ha fatta Mattarella, chiamiamoli Stati generali o come volete. Il prossimo sarà un anno costituente”.

E ha aggiunto: “L’idea di una scuola tutta chiusa e solo programmi, non funziona e non c’è più. Bisogna individuare quei 4 pilastri in cui tutti si riconoscano, sperimentazioni ottime ce ne sono moltissime in Italia e serve una maggiore collaborazione con l’università”, ha concluso.

Il segretario Sinopoli si dice d’accordo sulla proposta di un grande momento programmatico sulla scuola italiana, ma l’iniziativa dovrà fondarsi sulla partecipazione di chi la scuola la fa.

“Ci troveremo davanti delle scelte – avverte il segretario – e dovremo affermare un’idea di scuola” sentendo i diretti interessati, che oggi sono molto disillusi. “Abbiamo bisogno di costruire la strada per ottenere la fiducia della categoria, perché se le classi continuano a essere quelle di 28 alunni la loro fiducia non la ottieni”.

Il tempo pieno

Uno dei temi sul tavolo, anche in vista di possibili Stati generali della scuola, quello del tempo pieno.

Sul tema del tempo pieno nelle scuole, Francesco Sinopoli osserva: “Dobbiamo investire sul tempo pieno. La scuola consente di pianificare, come le pensioni, grandi risparmi, se non la si considera come un investimento”.

E spiega la doppia prospettiva sulla scuola: “Il tema del tempo scuola si può leggere in due modi – avverte il segretario – investire adesso sul tempo scuola; oppure al modo in cui viene inteso da un pezzo dell’establishment di questo Paese e cioè investire in prospettiva sul tempo scuola scommettendo sul declino demografico, che non riesce a essere compensato dall’immigrazione. Quindi nel tempo avremo risolto il problema. Questa è una scelta sbagliata – afferma deciso il sindacalista. Quale impostazione vogliamo sulla scuola italiana? La scuola come centro di risparmio? O la scuola come centro di formazione alla vita democratica del Paese?”

E conclude: “Se riusciremo a rimetterci sulla giusta strada allora faremo del bene per le bambine e i bambini e per gli adolescenti: stabilizzare il personale, aumentare il tempo scuola sono gli strumenti per contrastare la dispersione”.

Il ministro Bianchi sulle sollecitazioni del segretario Sinopoli: “Dobbiamo immaginare una scuola diversa, altrimenti il tempo pieno è solo un’espansione della scuola di oggi. Ampliamento del tempo pieno, sì, ma il tempo pieno vada speso in modo diverso”.

Carla Virzì

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