I Ministri dell’Istruzione francese, italiano, cipriota e greco, hanno appena firmato un protocollo d’intesa che punta a mantenere viva l’eredità culturale europea mediante la promozione congiunta del latino e del greco antico, radici comuni dei popoli mediterranei, necessarie a comprendere il presente e a sviluppare i saperi fondamentali che conducono alla riflessione e alla più ampia conoscenza del mondo e della società moderni, allo spirito critico e al ragionamento necessari per l’emancipazione degli alunni, per la cittadinanza europea e per la difesa dei valori comuni. Lo si legge nel comunicato del Ministero dell’Istruzione.
Insomma, il latino e il greco antico diventino strumenti per avvicinare i popoli, è quanto auspica il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi. I ponti tra i popoli verranno costruiti a partire dalla latinità e dall’ellenismo, che diventano slancio culturale per la creazione dello spazio europeo dell’istruzione.
Per la prima volta, insomma, al centro dell’attenzione del titolare di Viale Trastevere non solo le discipline Stem o gli Its, ma la cultura umanistica, rispetto alla quale il comunicato del MI ci informa circa la comune volontà dei Paesi sopra citati di valorizzare gli studi umanistici facendone il fulcro dei curricoli scolastici, per via della loro intramontabile attualità e modernità, in vista del rafforzamento del futuro dell’Unione Europea.
Quanto ci si attende è lo sviluppo di partenariati bilaterali e multilaterali, che favoriscano gli scambi e la mobilità di studenti e docenti al fine di produrre un movimento dinamico attorno a progetti comuni nuovi, aperti a qualsiasi pubblico e percorso di istruzione e formazione, secondo un approccio inclusivo ed in sintonia con gli aspetti più moderni e innovativi della civiltà contemporanea.
I firmatari dell’intesa – si legge sempre nel comunicato – decidono di istituire un gruppo internazionale di esperti di alto livello incaricato di riflettere su una strategia globale e internazionale di promozione e sviluppo del latino e del greco antico e presentare nuove proposte concrete. I Paesi firmatari inviteranno ogni anno, a turno, i Paesi partner a partecipare ai loro lavori di riflessione a distanza e in presenza.
“Le lingue, classiche e moderne, sono un modo per avvicinarsi e comprendere gli altri, per collegare mondi e allacciare relazioni. Sono uno strumento di pace”, ha sottolineato il Ministro Patrizio Bianchi intervenendo in videocollegamento all’apertura della Prima giornata europea delle lingue e culture antiche, promossa dal Ministro dell’Istruzione francese Jean-Michel Blanquer.
“La cultura europea affonda le sue radici nella tradizione greca e latina. Non solo nella lingua – ha continuato il Ministro – ma anche nelle scienze, nel diritto, nella filosofia. Come Paesi del Mediterraneo abbiamo quindi la grande responsabilità di valorizzare questa eredità e di trasmetterla alle ragazze e ai ragazzi non soltanto come patrimonio del passato, ma come chiave di interpretazione e di lettura della nostra contemporaneità”.
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