La conta dei contagi non è rassicurante. Tra gli under 20 ci sarebbe un oltre 26% positivo, mentre i vaccinati tra i ragazzi tra 12 e 19 anni avrebbero raggiunto la quota di 3,7 milioni; e tra i 5 e gli 11 anni si sarebbe arrivati a 170 mila bambini. Di contro, le classi in quarantena sarebbero già oltre diecimila con un grosso punto interrogativo al rientro delle vacanze di Natale, tanto che si è disposto l’uso delle mascherine Ffp2 per arginare meglio la circolazione del virus.
Di fronte a questi numeri il ministro Patrizio Bianchi dichiara che indietro non si torna: “la scuola deve essere in presenza. Ci vuole la responsabilità di tutti, ma questo è il nostro obiettivo e questo faremo”.
Ciò che potrà essere possibile, e ciò a discrezione dei sindaci, dopo le Feste si potranno adottare solo micro-chiusure: “laddove ci sono condizioni straordinarie, con focolai isolati, i presidenti di regione e sindaci possono disporre chiusure isolate, non diffuse, e allo scopo di verificare lo stato in quel cluster”.
“Prima della chiusura festiva – ha detto pure Bianchi- avevamo un numero di bambini e ragazzi positivi molto controllato, 0,5% su un totale di 8 milioni”. Le Regioni concorderanno con la struttura commissariale dei “programmi specifici” per il tracciamento, in particolare per dare certezze ai bambini più piccoli, non vaccinati.
In ogni caso, gli operatori della scuola chiedono maggiori protezioni e in modo particolare che si disponga, prima del rientro, l’uso delle mascherine Ffp2 nelle scuole per tutti, alunni e personale. Per ora si è fermi al parere contrario, espresso a maggio dal Cts, che considerò non consigliabile l’uso prolungato delle mascherine, mentre il sindacato Anief chiede il ritorno in dad a gennaio per poi valutare se finire l’anno con metà allievi in presenza e metà a casa in dad.
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