Sono diversi i temi toccati dal ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi nel suo intervento a SkyTg24. Si parte dalle mascherine, argomento che negli ultimi giorni ha fatto discutere non poco (considerate anche le temperature estive):
“Quando a settembre abbiamo deciso di aprire le scuole in presenza abbiamo fatto un patto: garantire la sicurezza di tutti. La mascherina è il simbolo di questo patto di vicinanza. Si metta l’accento sul fatto che stiamo dando gli esami in maniera regolare, non che abbiamo la mascherina.
Le mascherine – continua Bianchi – sono simbolo dello sforzo collettivo che il Paese ha fatto. In due anni siamo riusciti a vaccinare quasi la totalità della popolazione. Andiamo avanti con attenzione per la vita di tutti, e nella vita di tutti c’è anche l’attenzione per la sicurezza degli altri. È questo il tema.”
Sul digitale Bianchi è categorico, la Dad ha accelerato un processo che era già in atto:
“Abbiamo imparato un mucchio di cose in questo periodo. Abbiamo imparato su tutto il territorio nazionale a usare gli strumenti digitali. Il problema è che era in sostituzione della scuola in presenza. In futuro digitalizzazione e scuola in presenza saranno complementari”.
Altro tema quello del reclutamento, con la discussione sul decreto 36 (che ha causato lo sciopero dei sindacati). “Bisogna tenere a mente che la formazione di chi lavora a scuola non è solo quella iniziale, ma anche quella che va da persona a persona, il mestiere dell’insegnante si impara perché c’è un insegnante più anziano che insegna i più giovani ad avere un rapporto con i ragazzi – conclude il Ministro”.