Attualità

Bianchi: “Sospensione senza green pass. Tampone non è vaccino. Stop alle quarantene”

Questa mattina il ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi è intervenuto ‘Morning news’ su canale 5. Oltre ai controlli sul green pass di cui riferiamo in un altro articolo, Bianchi ha parlato anche di altri aspetti legati alle vaccinazioni:

“Ormai siamo sopra il 90% dei vaccinati e quindi la situazione sta rapidamente mutando. Il commissario Figliuolo sta facendo un lavoro eccezionale e c’è stato un forte aumento nei vaccinati, anche negli studenti che voglio ringraziare. La norma è chiara, chi ha il green pass va a scuola, chi non ha il green pass perchè non ritiene di vaccinarsi sarà sospeso (esclusi gli studenti).

Il tampone? “Lo faremo al personale secondo le indicazioni delle autorità sanitarie, non abbandoniamo nessuno ma non deroghiamo nemmeno rispetto a quello che abbiamo detto. Se qualcuno ritiene di dover fare un tampone, si ricordi che il tampone non è un sostituto del vaccino, ma è un atto di tracciamento. Su questo il generale Figliuolo ha avuto le risorse adeguate per fare il tracciamento, soprattutto per quanto riguarda gli studenti”.

“Gli studenti universitari devono essere vaccinati perchè il contesto delle lezioni universitarie è molto diverso, sono maggiorenni che si muovono da una parte all’altra e le aule sono molto grandi”.

“Quando in una classe c’è un ragazzo che è positivo, c’è una procedura molto chiara che il preside deve seguire, viene sostanzialmente allontanato, quelli immediatamente attorno a lui vengono allontanati e si verifica quanto è largo il cluster. Però c’è una novità. Mentre un tempo quando c’era un focolaio, il sindaco o il presidente della Regione poteva mettere in quarantena tutta una Regione o tutto un Comune, questo non avviene più. Laddove dovesse avvenire si isola esattamente la situazione di rischio che viene subito monitorata”.

Gli studenti senza green pass? “Non credo che questa situazione possa alimentare nuove discriminazioni, abbiamo una grande attenzione per tutti e in particolare per i nostri ragazzi più fragili. La nostra non è una scuola che discrimina“.

Redazione

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