“Il Cdm ha ritenuto di prevedere il 70% ma non c’è divergenza sull’idea che si debba andare al 100%,” così il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, a prendere posizione sulle polemiche che hanno accompagnato l’uscita del Decreto riaperture.
Mentre il Decreto che dispone le aperture dal 26 aprile arriva in Gazzetta Ufficiale, non si esauriscono gli strascichi del contrasto tra Governo e Regioni, rispetto al quale il presidente Fedriga ha dichiarato: “Un precedente molto grave, non credo sia mai successo che in Consiglio dei ministri venisse cambiato un accordo siglato tra istituzioni”.
Il nodo soprattutto la scuola e quella percentuale del 60% di presenza dei ragazzi delle superiori che inaspettatamente nel Decreto è divenuta 70%.
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Il ministro dell’Istruzione Bianchi
Sul tema l’intervento del ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi a Radio 24: “Credo che tutti concordino sulla necessità di riportare in presenza anche tutti i ragazzi delle superiori, su questo tutti concordavamo vi era una divergenza sul 60%; l’indicazione del governo lascia una ampia flessibilità per giungere al 100% nei tempi e nei modi che i territori potranno riconoscere. Non avevamo concordato il 60%, era stato definito in Conferenza questo margine 60-70% ma la direzione di marcia è sempre stata 100%. Il Cdm ha ritenuto di prevedere il 70% ma non c’è divergenza sull’idea che si debba andare al 100%”.