In un’intervista concessa al giornalista Corrado Zunino di ‘Repubblica’, il ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi ha fatto il punto della situazione sul momento attuale della scuola. Un bilancio degli ultimi mesi, dalla riapertura delle classi al futuro con le risorse del Pnrr.
“Abbiamo avuto fiducia nel riaprire le scuole, abbiamo avuto fiducia che la scuola avrebbe superato la pandemia, inventando in alcuni casi una didattica nuova. E la scuola ha vinto – afferma il ministro – durante la pandemia ci siamo accorti di quanto ci è mancata, i ragazzi sono usciti più fragili dai mesi in Dad”.
“Credo che la pandemia ci abbia messo davanti agli occhi i problemi dei nostri figli che non sono nati con la didattica a distanza – continua Bianchi – c’era bisogno di rimettere gli studenti al centro di una scuola in grado di essere anche affettuosa”.
Le risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza sono state svelate dallo stesso ministro qualche settimana fa. Un impegno importante per la scuola e i suoi aspetti più critici: “Col Pnrr non mancheranno più risorse per la scuola – dichiara il ministro Bianchi – non ci sono mai stati tanti soldi per la scuola. Obiettivi principali: investire sugli ambienti scolastici, metterli in sicurezza ma anche modificarli per una didattica più partecipata, con più laboratori, con aule in grado di adattarsi a diverse esigenze. Poi combattere la dispersione, specialmente al Sud. Ci saranno più asili nido, che permetteranno a tutti i bimbi di avere le stesse opportunità già prima della scuola primaria. E poi spazi, nuove scuole e riqualificazione di quelle esistenti con l’impegno di Comuni e Province e il supporto di Cassa depositi e prestiti e Agenzia per la coesione. A novembre i bandi per i primi 5 miliardi”.
Ad una possibile riforma sulla scuola media, Bianchi risponde che va rafforzato l’orientamento verso le superiori, ricordando la riforma in via di approvazione degli istituti tecnici e professionali.
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