Il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi all’evento di lancio del programma Erasmus plus 2021-2027: “Possiamo spostare in avanti questa linea della scuola europea imparando dai 34 anni di Erasmus all’università: noi abbiamo imparato che Erasmus non cambia solo le persone che vanno in Erasmus, ma cambia le università grazie a un processo di convergenza. La scuola è molto più articolata. I nostri alunni sanno che possiamo andare più avanti perché non ci sono più frontiere”, afferma in riferimento alla pandemia ancora in corso.
“Bisogna tornare a considerare che vi è la possibilità di dialogo e di capirsi”.
“Dobbiamo lavorare di più su iniziative transnazionali. Questi scambi funzionano se non rappresentano solo il singolo ragazzo che va da un’altra parte; funzionano quando i partner fanno un lavoro di ricerca comune. Lo scambio tra le persone diventa più fluido se le istituzioni creano partnership solide. La presenza all’estero deve diventare parte di un programma più esteso di comunicazione. Dobbiamo condividere momenti per legare di più, per capire il nuovo Erasmus, che affronta il tema della mobilità dei ragazzi, dei docenti, di tutto il personale. Bisogna condividere e costruire strategie comuni per fare una scuola europea“.
“Non solo progetti internazionali ma transnazionali – rilancia – per costruire una storia nuova mettendo insieme storie diverse. Il punto fondamentale è il dialogo, confrontandoci anche con le nostre attese”.
“Il progetto sulla scuola digitale ci dimostra che si possono usare tutti gli strumenti aprendo la scuola”. Vedi il caso della scuola per adulti – aggiunge il ministro -. “La scuola può diventare anche il luogo dove un adulto assume dignità,” e fa l’esempio dei ragazzi giunti qui sui barconi, cui la scuola ha dato nuove opportunità.
“Solo 400mila nuovi nati l’anno scorso – avverte il ministro -. Quindi abbiamo bisogno di modalità di accoglienza per coloro che sono qua perché vogliono far parte del nostro Paese, nell’ambito della cittadinanza by choice, cittadinanza per scelta, perché si vuole far parte del nostro Paese e lo si è scelto con grande consapevolezza”.
“Portare la scuola dentro l’area comune dell’Unione europea, questo il nostro obiettivo,” conclude il ministro Bianchi.
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