Attualità

Bianchi vuole a tutti i costi la formazione obbligatoria dei docenti: fondamentale! Il Senato sta decidendo. In arrivo nuovi numeri per formare le classi?

Il ministro dell’Istruzione conta tantissimo sui provvedimenti approvati dal Governo con il decreto legge 36, in particolare sulla parte della scuola che prevede assunzioni più rigorose e la formazione obbligatoria per tutti in fatto di competenze digitali e per 3-4 docenti ogni 10 per l’innovazione didattica.

Il Pnrr “determinerà la trasformazione della nostra scuola”, ha esordito Patrizio Bianchi parlando il 15 giugno a “Mattina 24” su RaiNews24.

Dopo avere chiarito che le mascherine obbligatorie sono una forma di tutela studiata scientificamente e non di certo improvvisata, Bianchi si è soffermato dei “sei pilastri” che riguardano “come si formano i docenti e il modo in cui si assumono i docenti”.

Ha detto ancora una volta che “sono fondamentali, perchè la scuola si fa con i docenti, i presidi e il personale”.

Il Senato entro 5 giorni dovrà decidere

Il decreto legge 36, lo ricordiamo, è sotto esame delle commissioni congiunte Affari costituzionali e Cultura del Senato: la verifica dei circa 300 emendamenti è appena iniziata e il voto finale arriverà entro lunedì prossimo, il 20 giugno, come ha ricordato lo stesso Bianchi.

L’accordo tra le forze di maggioranza, tuttavia, non sembra così scontato: il primo partito ad avere forti perplessità è infatti il M5s, che sul voto finale, considerando le alte percentuali di senatori, avrà un peso specifico importante.

Il numero uno del ministero dell’Istruzione ha anche detto che “un altro pilastro è la scuola di Alta formazione cioè quel sistema di coordinamento a livello nazionale che tiene insieme tutte le nostre università. Quindi il primo punto è la qualità della formazione dei nostri insegnanti“.

Orientamento da migliorare

Bianchi ha quindi voluto parlare delle scelte del percorso di studi degli allievi, ricordando che è centrale “l’orientamento, cioè come facciamo ad accompagnare i nostri ragazzi a fare delle scelte ragionate fin da piccoli”.

Il ministro è quindi tornato sul concetto che “la scuola deve essere aperta capace di capire le trasformazioni della società deve essere inclusiva, perché non possiamo lasciare indietro nessuno, dobbiamo partire da chi è a rischio”.

Dispersione da abbattere

“Abbiamo ancora degli indici di dispersione scolastica inaccettabili nel nostro Paese, specialmente in alcune aree del Sud e in alcune aree interne

Bianchi si è quindi soffermato sulle

Bianchi si è quindi soffermato sulle, e terzo la scuola deve essere affettuosa. La scuola è il luogo dove si creano gli affetti, si consolidano e si costruiscono gli affetti di tutta la vita”.

Nuovi parametri sulle classi?

Rientra in questo ambito, quindi, l’annuncio di Bianchi sulle nuove modalità “su come devono essere fatte le classi, quanti bambini ci devono stare dentro, e come devono essere fatte le scuole”, facendo intendere che potrebbero quindi cambiare gli attuali parametri di composizione delle classi derivanti dal “dimensionamento” imposto con il Dpr 181/09.

A seguito della denatalità, ha ricordato Bianchi, “è prevista che ci sia una riduzione pesantissima dei bambini a scuola negli ultimi anni: addirittura un milione 400 mila bambini in dieci-undici anni per cui bisogna ragionare molto su come devono essere strutturate le scuole nel territorio in modo che vi sia una continuità di vita tra le scuole e il territorio”.

Il riferimento al territorio, tra l’altro, sembrerebbe anche essere una risposta al grido d’allarme di Confindustria dei giorni scorsi.

Riforma tecnici e professionali

Il titolare dell’Istruzione nazionale ha quindi fatto cenno alla “riforma delle scuole tecniche professionali”: parliamo di istituti, ha detto Bianchi, che rappresentano “il cuore dello sviluppo del nostro Paese, anche perché un Paese manufatturiero come il nostro diventa importantissimo dare dei percorsi, non solo di avviamento al lavoro ma anche di consolidamento delle persone che devono gestire il cambiamento, non solo tecnologico, ma anche sociale”.

Lo stesso ampliamento degli Istituti tecnici superiori, approvato nei giorni passati Palazzo Madama, rientra in questa politica di formazione sempre più professionalizzante e orientata a preparare i giovani al mondo del lavoro.

Select the widget you want to show.

iscriviti

ISCRIVITI al nostro canale Youtube

METTI MI PIACE alla nostra pagina Facebook

Alessandro Giuliani

Articoli recenti

Giornata Mondiale della Gentilezza. Come educare i più piccoli? L’esempio di un Istituto Comprensivo del padovano

‘Invecchiando ci si rende conto che gentilezza e felicità sono sinonimi’ è una frase attribuita…

13/11/2024

Concorso scuola, qual è la retribuzione dei commissari?

Ascolta subito la nuova puntata della rubrica “Scuola oltre i confini” tenuta da Maria Sofia Di Carluccio dal titolo: “Concorso…

13/11/2024

Finlandia: studenti ottimi ma anche violenti e “maschilisti”

In Finlandia, un uomo su quattro sotto i 35 anni ritiene che le donne possono…

12/11/2024

Proroga di una supplenza breve su posto comune, la rinuncia comporta il non avere altri incarichi da quella specifica GI e posto sostegno

Una docente che ha una supplenza nella classe di concorso A041 fino al 23 novembre…

12/11/2024

Manovra 2025, Grimaldi (Avs): tagli alla scuola e tutti i settori tranne che agli armamenti, l’autonomia differenziata spaccherà l’Italia – INTERVISTA

“Gli insegnanti il personale ATA, gli studenti hanno ragione a protestare: la manovra di bilancio…

12/11/2024