Attualità

Bianchi vuole un docente responsabile per gli stage degli studenti in ogni scuola: valuterà tutte le esperienze

Le esperienze di lavoro degli studenti non sono dei surrogati della scuola: sono realtà che hanno ognuna le proprie caratteristiche e che quindi necessitano di regole diverse. Certamente, anche per creare un’alchimia tra i due ambienti, c’è bisogno di un docente responsabile in grado di valutare l’andamento degli stage e collocarlo all’interno del quadro di crescita e di formazione di ogni giovane. Il ministro all’Istruzione, Patrizio Bianchi, torna a parlare di Pcto e alternanza scuola-lavoro durante l’audizione in VII Commissione (Cultura, Scienza e Istruzione) alla Camera.

Un tema “caldo”

L’argomento è diventato “caldissimo”, a seguito della morte, a bordo di un furgone di una ditta di termo-idraulica presso cui stava facendo uno stage, di Giuseppe Lenoci, della provincia di Fermo, di appena 16 anni, distanza di poco più di tre settimane dall’altro incidente mortale che ha colpito Lorenzo Parelli, di due anni appena più grande, travolto in provincia di Udine da una putrella all’interno di un’azienda meccanica che produce bilance stradali.

Attività lavorativa ed educativa sono diverse

Il ministro Bianchi sostiene che la sicurezza viene prima di tutto. Ma sostiene anche che occorre certamente avere una “scuola aperta, però nella funzione propria della scuola cioè educativa”.

Per questo motivo “non c’è nessuna possibilità di surrogare l’attività di lavoro con l’attività educativa. Sono cose diverse che vanno regolate diversamente”.

Serve un prof responsabile

Secondo il responsabile del dicastero bianco di Viale Trastevere le esperienze in azienda, quindi, “si legano con il capitolo fondamentale dell’orientamento ed in ogni scuola ci deve essere un responsabile preparato su questo che a sua volta è in grado di valutare le singole esperienze e di riportarle all’interno di un coerente quadro didattico della scuola”.

Prima di tutto la sicurezza

Detto ciò, ha concluso il titolare del Mi, “è chiaro anche che vi sono delle attività esperienziali che vanno condotte proprio in questa scuola che vuole essere aperta ma non solo deve essere sicura, sicurissima, ma in grado di valutare di volta in volta le singole esperienze”.

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Alessandro Giuliani

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