Se all’università di Harvard è stato eletto come capo di tutti i cappellani un ateo dichiarato, tale Greg Epstein che si definisce un ateo umanista, la Norvegia cerca di togliere spazio alle religioni nelle scuole.
A intervenire è stata la Direzione dell’Educazione (Udir), una sezione del ministero della cultura, che di fatto ritiene la distribuzione di Bibbie nelle scuole norvegesi sia contraria alla legge sull’educazione. La modifica di questa tradizione, ogni anno nelle scuole norvegesi vengono distribuite circa 15.000 copie della Bibbia, arriva su richiesta dell’Associazione Umanista Norvegese, associazione fondata nel 1956, che conta oltre 90.000 membri e si descrive come “non teistica” e ripudia “visioni soprannaturali della realtà”.
L’Associazione ha chiesto al ministero dell’Istruzione della nazione scandinava di prendere una posizione su tale questione definita di “pressione sociale”.
La circolare diffusa in tutti i comuni e da questi agli istituti statali spiega che dare agli studenti scritti religiosi, ma anche libri o oggetti come regali possa essere contrario alle leggi statali basate sul concetto di uno stato laico.
Sembra tuttavia che il ministro dei Bambini e delle Famiglie, del Partito Popolare Cristiano norvegese, si starebbe opponendo a questo provvedimento e avrebbe chiesto una riflessione generale sul ruolo educativo del cristianesimo.
Il ministro ritiene che la conoscenza della fede cristiana e della Bibbia sia una parte importante del curriculum e del bagaglio culturale e, di conseguenza, dovrebbe essere ammesso che le Bibbie siano distribuite agli studenti.
Il cambiamento delle vecchie regole è arrivato dopo che l’Associazione Umanista Norvegese ha chiesto al governo di intervenire spiegando che se la Bibbia o altri testi religiosi sono ritenuti necessari all’insegnamento, allora si può risolvere il problema vietando l’ingresso in classe ai ministri di culto o agli insegnanti di religione.
Ma non solo, per confermare questa scelta viene pure detto: “In questi giorni per dire distribuiamo opuscoli di diversi partiti, così che gli studenti possano conoscere la democrazia e cosa rappresentino i diversi partiti”.
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