Sul fronte culturale, quale accesso alle biblioteche può “vantare” il nostro Paese? Nella classifica Roma si colloca al 33° posto: su 10.000 abitanti è disponibile meno di una biblioteca, esattamente 0,14. Il numero totale di biblioteche pubbliche ammonta a 40, mentre secondo gli ultimi dati dell’ISTAT, a Roma vivono 2,759,670 persone. Lo precisa un report del portale di e-commerce e indagini di mercato Picodi, che ha preso in considerazione le biblioteche gestite dalle autorità cittadine, ma anche quelle regionali e nazionali situate entro i confini delle città.
Gli abitanti di Istanbul hanno il più difficile accesso ai libri gratuiti. Lì su 10.000 persone ci sono solamente 0,03 biblioteche. A Zurigo e Sofia la situazione è simile: 0,05 biblioteche ogni 10mila residenti. Sul podio le città di Bruxelles e di Varsavia, che tra le 39 città europee incluse nello studio, rivelano l’accesso più facile alle biblioteche pubbliche, con circa una biblioteca ogni 10.000 abitanti.
A metà strada Kiev, che fino a prima della guerra, con 146 biblioteche, ogni 10mila abitanti garantiva 0,49 public library. Quanto al confronto tutto italiano, Firenze e Bari si contendono la maggiore accessibilità in termini percentuali (ogni 10mila abitanti 0,38 biblioteche), laddove, in valore assoluto, ad avere più biblioteche sul proprio territorio è naturalmente Roma, con 40 strutture, seguita da Milano, con 25.
Un dato, quello dell’accessibilità delle biblioteche, che non è solo indice di un’attenzione degli enti locali nei confronti della letteratura e della conoscenza, ma è anche segno di una volontà di fare rete e di costruire integrazione entro una comunità, mediante occasioni di incontro che fanno della biblioteca non un semplice luogo presso cui sostare, ma un crocevia di gruppi, di associazioni, di relazioni.
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