Promossa dall’Associazione Italiana degli Editori, è in corso a Roma da ieri e si concluderà il 10 dicembre prossimo “Più libri più liberi”, la Fiera Nazionale della piccola e media editoria, dedicata esclusivamente all’editoria indipendente: cinque giornate – come si può leggere sul sito ufficiale della manifestazione – per scoprire le novità e i cataloghi di oltre 500 editori, incontrare autori, assistere a performance musicali, reading e dibattiti.
In uno dei numerosi incontri e dibattiti proposti dalla Fiera, l’Associazione Editori ha presentato i risultati di una recente indagine sulle biblioteche scolastiche, svolta a partire da un questionario somministrato a tutte le scuole che hanno partecipato all’edizione 2022/23 di #ioleggoperché, un progetto ideato dall’AIE in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e del Merito. Si tratta di una sorta di grande raccolta di libri a sostegno delle biblioteche scolastiche, nell’ottica di una promozione nazionale della lettura. Nel regolamento si legge che l’obiettivo dell’iniziativa è creare e sviluppare le biblioteche scolastiche, invitando tutti i cittadini all’acquisto di libri, attraverso le librerie aderenti, da donare alle scuole preventivamente registrate. Gli editori si impegnano a donare anch’essi alle scuole un monte libri pari al numero di libri donati dal pubblico durante l’iniziativa, fino a un massimo di 100.000 copie. Ciò significa che per ogni libro comprato dal pubblico per essere donato alle scuole, gli editori ne aggiungeranno un altro, fino a un massimo di 100.000 copie totali.
I risultati dell’indagine, dicevamo, mostrano che il quadro d’insieme è notevolmente migliorato rispetto al 2015, anno in cui il progetto prese forma. Tuttavia, alcune criticità restano: a fronte delle oltre 23.000 scuole aderenti all’iniziativa quest’anno, il tasso di partecipazione rilevato è molto più alto al Nord rispetto al Sud; la superficie delle biblioteche scolastiche è mediamente limitata, non supera i quaranta metri quadri e i posti a sedere sono pochi: una su tre non supera i dieci; più di una biblioteca su tre è aperta meno di sei ore settimanali a causa della mancanza di personale.
Ma al tempo stesso il Report informa che, grazie a questa iniziativa, di passi avanti ne sono stati fatti: oltre il 65% delle scuole partecipanti ha avviato dei laboratori di lettura, sono stati incentivati gli incontri con gli autori e le visite alle biblioteche comunali, il livello dei prestiti agli studenti si è notevolmente innalzato e sono stati attivati svariati laboratori di scrittura.
E, soprattutto, una scuola su cinque ha creato – o creerà – la sua biblioteca grazie a #ioleggoperché.
Le iniziative come questa sono incoraggianti e danno speranza: in un contesto cupo come quello che stiamo vivendo, in cui tutti i protagonisti del percorso educativo – alunni, docenti, famiglie, politici – sono spesso in forte conflitto tra loro, #ioleggoperché attiva progetti di comunità, di appartenenza, di solidarietà, in cui scuole, editori e comuni cittadini trovano le giuste sinergie per convergere su un grande obiettivo comune, offrire importanti strumenti di crescita ai nostri alunni: i libri.
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