Attende per metà della sua vita una supplenza da collaboratrice scolastica: poi quando la chiamata arriva, a settanta anni compiuti, accetta l’incarico; ma dopo un giorno, quando la segreteria del personale scolastico si accorge che ha superato il massimo dell’età consentita, viene sollevata dall’incarico.
L’incredibile storia arriva da Reggio Calabria, dove l’ormai anziana donna non avrebbe mai immaginato di ricevere solo nel 2008 l’offerta di lavoro la cui domanda era stata fatta nel lontano 1973. Invece la chiamata è arrivata il mese scorso: un telegramma tardivo ma che non lascia spazio ad indugi. E’ tutto vero. La signora, nel frattempo diventata nonna, è convocata per le 7,30 del giorno 8 ottobre al liceo scientifico Alessandro Volta di via Modena per il conferimento della supplenza temporanea di collaboratore scolastico dall’8 al 31 ottobre 2008. La donna ci pensa un po’ ma poi si convince: perché desistere dall’opportunità visto che la salute regge e in famiglia uno stipendio serve sempre?
“È stato magnifico – ha raccontato la donna a Gazzetta del Sud – sono stata accolta con affetto da tutti, dai ragazzi ai professori, al personale della segreteria, dove ho compilato la scheda con tutte le mie generalità, e della presidenza. Il primo giorno è stato da favola". Poi la doccia fredda: "Il secondo giorno sono stata chiamata in segreteria dove mi hanno contestato di non avere detto che avevo 70 anni. Ho replicato che avevo scritto tutto nella scheda compilata il giorno prima. Mi son sentita dire che alla mia età non potevo più prestare servizio nella pubblica amministrazione". Inutile dire quanto ci sia rimasta male. Ma il micidiale cocktail di burocrazia e complessi regolamenti della scuola ci hanno abituato che questi strani scherzi del destino non sono poi una rarità. Certo, però, è anche vero che prima di convocare un cittadino bisognerebbe trovare il sistema per accertarsi che sia in possesso almeno dei requisiti minimi.